
Dal 1° gennaio i cittadini di Locarno possono beneficiare di nuovi incentivi per la sottoscrizione degli abbonamenti Arcobaleno. L’Esecutivo cittadino ha infatti deciso di adattare la propria strategia a sostegno della mobilità sostenibile e ha più che raddoppiato a partire da quest’anno i fondi messi a disposizione per il sostegno all’acquisto di un abbonamento Arcobaleno.
Cosa cambia
La nuova ordinanza municipale prevede un contributo massimo di 150 franchi per abbonamenti annuali fino a 2 zone, di 200 franchi per quelli annuali da 3 a 4 zone e di massimo 300 franchi per le tessere annuali a partire da 5 zone. L’erogazione del contributo, inoltre, viene calcolata in base al reddito imponibile del richiedente, secondo le seguenti fasce: è previsto il 100% del contributo per un reddito imponibile da 0 a 50'000 franchi, il 75% per un reddito imponibile da 50'000 a 100'000 franchi e il 50% per un reddito imponibile oltre i 100'000.
Come ottenere il contributo
Per inoltrare la domanda d’incentivo è sufficiente richiedere alla Cancelleria l’apposito modulo, che è anche scaricabile dal sito della Città al link hiips://www.locarno.ch/files/documenti/Modulo_richiesta_contributo_acquisto_ABO_annui_arcobal eno_v2023_compilabile.pdf Per beneficiare del contributo devono essere rispettate le seguenti condizioni: l’abbonamento sottoscritto deve essere annuale, il richiedente deve essere domiciliato o dimorante nel Comune di Locarno da almeno 6 mesi, le richieste devono essere inoltrate, al più tardi, entro 6 mesi dalla sottoscrizione dell’abbonamento.
“Promuovere ulteriormente l’utilizzo dei mezzi pubblici”
Per sostenere l’acquisto degli abbonamenti Arcobaleno la Città metterà a disposizione complessivamente 115'000 franchi, rispetto ai 40'000 previsti fino al 2022. L’Esecutivo cittadino, si legge in un comunicato, ha così reagito “alle mutate condizioni di una società in continua evoluzione”, adattando la propria strategia a sostegno della mobilità sostenibile. “Con il passare degli anni, l’incentivo introdotto nel 2012 per l’acquisto dell’e-bike ha perso il suo scopo originario, ovvero quello di sgravare le strade dal traffico motorizzato promuovendo l’utilizzo delle due ruote per il tragitto casa-lavoro”, spiega il capo Dicastero ambiente, territorio e sport Pierluigi Zanchi. “La maggioranza delle richieste di incentivo, infatti, indicavano che il motivo dell’acquisto delle bici elettriche era ormai da ricondurre esclusivamente allo svago. Per incentivare un tragitto tra casa e posto di lavoro, che fosse sempre più sostenibile per l’ambiente, abbiamo dunque deciso di promuovere ulteriormente l’utilizzo dei mezzi pubblici”. Mentre per quello che può separare la fermata del mezzo pubblico dal punto di partenza o dalla meta, i cittadini “possono fare affidamento su una sempre più capillare rete di bike sharing”.