Ticino
Locarno: "no" a aperture serali
Redazione
12 anni fa
Oltre 200 impiegati dei commerci del centro città sono contrari all’ipotesi di un prolungamento durante Locarno on Ice

Si avvicina l’apertura della manifestazione “Locarno on Ice” ma le polemiche attorno al prolungamento dell’apertura dei negozi sembra non finire. Dopo che il DFE aveva approvato solo in modo parziale la proposta della Società commercianti, industriali e artigiani (SCIA), ossia di concedere l’apertura dei negozi sette giorni su sette fino alle 22:30 dal 29 novembre al 6 gennaio, la stessa aveva deciso di far ricorso. Ora sono gli stessi venditori, appoggiati dal sindacato UNIA, a protestare contro un possibile prolungamento degli orari dei negozi durante la manifestazione “Locarno on Ice” e in una lettera aperta al presidente della Scia Ivo Wuthier chiedono di ritirare il ricorso. «Siamo le venditrici e i venditori attivi nei negozi per i quali l’associazione che lei rappresenta ha chiesto una deroga fino alle 22.30 per il periodo dal 29 novembre al 6 gennaio. Quaranta giorni nei quali a noi dipendenti sarebbe stato imposto di lavorare fino alle 22.30” inizia la lettera. E continua: “Non le nascondiamo la nostra delusione e la nostra incredulità dopo aver appreso che la vostra associazione è intenzionata a ricorrere contro la decisione del Dipartimento... che ci pare abbia cercato di considerare tutti gli interessi in gioco e prodotto una decisione... abbastanza equilibrata». La lettera è stata sottoscritta da oltre duecento impiegati dei commerci del centro di Locarno e, insieme al sindacato Unia, proseguono la loro mobilitazione contro l'ipotesi di un prolungamento degli orari dei negozi durante la manifestazione "Locarno on Ice”. «Si rende conto di quali sarebbero le conseguenze per noi, per le nostre famiglie, per la nostra vita sociale lavorare nel periodo più duro e faticoso dell’anno? Per ben 40 giorni fino alle 22.30? Noi non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità e continueremo anche in futuro ad impegnarci come abbiamo sempre fatto. Ci saremmo aspettati dalla vostra associazione un’attitudine diversa e una capacità di ascolto verso le nostre problematiche», si legge ancora nella lettera. Le lavoratrici e i lavoratori menzionano inoltre la petizione che era stata sottoscritta dal personale (250 su 300) impiegato nei negozi in Città vecchia, Piazza Grande, Largo Zorzi e via Ramogna (la zone interessate dalla misura) e che chiedeva al Dipartimento delle finanze e dell'economia di respingere l'istanza della Scia. «La invitiamo a ripensare la vostra posizione” conclude la lettera “e a rinunciare a presentare ricorso contro la decisone del Dipartimento. Lo chiediamo a nome dei nostri figli, delle nostre famiglie, che pensiamo, abbiano il diritto ed il bisogno di sentire la nostra vicinanza nel periodo natalizio».

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