
Sarà la costumista italiana Milena Canonero a ricevere il Vision Award 2025, la sera di domenica 10 agosto. Il premio è presentato da Ticinomoda. Canonero ha collaborato con artisti del calibro di Stanley Kubrick, Hugh Hudson, Wes Anderson, Sofia Coppola, Warren Beatty, Alan Parker e Louis Malle. "Nel corso del Festival introdurrà inoltre la sua più recente collaborazione con Francis Ford Coppola: il monumentale Megalopolis (2024)", si legge in un comunicato del Locarno Festival.
Grande carriera
"Fin dal suo debutto in Arancia Meccanica (1971) di Stanley Kubrick, Milena Canonero ha realizzato alcuni tra i costumi più visionari della storia del cinema, dando forma all’immaginario collettivo attraverso tessuti colorati e tagli originalissimi che hanno saputo trasformare ogni personaggio in una presenza indelebile. Basti pensare agli smoking e gli abiti lunghi dell’età del jazz in Cotton Club (1984) di Francis Ford Coppola, ai merletti aristocratici in Marie Antoinette (2016)di Sofia Coppola, agli elaborati abiti klimtiani di Tilda Swinton in Grand Budapest Hotel (2014), di Wes Anderson, o al look elegante di Catherine Deneuve e di David Bowie nell’horror Miriam si sveglia a mezzanotte (1983), di Tony Scott. O ancora al coloratissimo Dick Tracy (1990) di Warren Beatty, agli indimenticabili costumi di La mia Africa (1986) di Sidney Pollack, ai cowboy dei Fratelli Sisters (2018) di Jacques Audiard, agli abiti iconici di Shining (1980) di Kubrick…"
"Artista rinascimentale"
Vincitrice di quattro Oscar per i migliori costumi, Canonero ha lavorato anche in ambito operistico. "Milena Canonero è un gigante del cinema e dell’arte contemporanea. Come un’artista rinascimentale, ha unito la profonda sapienza dell’artigianato alle possibilità del cinema, spalancando così spazi infiniti per l’immaginazione e l’espressione umana", osserva il direttore artistico del Festival, Giona A. Nazzaro. "Il lavoro svolto da Milena Canonero, a partire dai costumi di Aranciameccanica, è diventato parte integrante dell’orizzonte delle possibilità espressive dell’arte costumistica e non solo, rimodellando tutto il pensiero del cinema. L’impatto universale e duraturo della sua arte è la testimonianza di un genio inquieto e gioioso, profondamente italiano, ancorato alle sue tradizioni artistiche, che diventa patrimonio dell’umanità".