Ticino
Lo psicologo al parco, un progetto per promuovere la salute mentale
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Redazione
2 anni fa
Seguendo gli esempi di Parigi e Milano il copresidente del Partito Socialista Fabrizio Sirica e la deputata dei Verdi Giulia Petralli con una mozione chiedono al Consiglio di Stato di adottare un progetto pilota “in cui mettere a disposizione della cittadinanza dei professionisti della salute mentale”.

Al parco per prendersi cura della propria salute mentale. È quanto chiede una mozione inoltrata dal socialista Fabrizio Sirica, primo firmatario, e dalla granconsigliera dei Verdi Giulia Petralli al Consiglio di Stato ticinese. “Intendiamo proporre al governo ticinese di promuovere, per tramite del DSS, un progetto pilota in cui mettere a disposizione della cittadinanza dei e delle professionisti/e della salute mentale, in modo gratuito e di facile accesso, oltrepassando così le barriere (culturali e fisiche) dell’entrata della presa a carico della sfera psicologica”, si legge nella mozione.

Il progetto pilota

“Molte persone, soprattutto il pubblico clinicamente non grave, diffidano ancora dell’intervento specialistico. Le strutture di aiuto socio-psicologico vengono spesso associate alla medicalizzazione, il risultato è una confusione dei ruoli e dei servizi, e il non accesso alle cure”, scrivono Sirica e Petralli. Una problematica ancora maggiore per i giovani, per i quali “non è semplice riuscire ad accedere a un sostegno professionale, oppure a esternare il problema”. Da qui la proposta di una giornata con professionisti della salute mentale in luoghi de-stigmatizzati e facilmente accessibili. Tre gli obiettivi del progetto pilota: “essere presenti sul territorio durante una o più giornate per promuovere la salute mentale; mettere a disposizione della popolazione, in un setting aperto e gratuito, dei professionisti della salute mentale e promuovere i servizi cantonali e le possibilità di presa a carico ampliate dalla recente modifica nazionale”.

Il 25% dei ticinesi vive una sofferenza psichica

“Secondo i dati dell’Indagine sulla salute in Svizzera del 2017 un quarto della popolazione ticinese dichiarava di vivere una sofferenza psichica di vario tipo. Situazione che oggi è ulteriormente peggiorata anche a causa della pandemia, come possono testimoniare il servizio medico psicologico e quello psico-sociale del Cantone”, viene spiegato.

Il tabù della salute mentale

“Quando ci si fa male si va dal medico, ma quando i disturbi concernono la psiche spesso l’intervento non avviene preventivamente e ancora più spesso è posticipato o sottovalutato. In ampie fette di popolazione vige ancora la convinzione che “dallo psicologo non vado, perché non sono matto”. Occorre però far passare il messaggio che ogni persona può trarre beneficio da un’adeguata presa a carico della sfera/salute mentale”.

Gli esempi di Milano e Parigi

L’idea di quanto proposto al Consiglio di Stato ticinese arriva da due esempi internazionali: Milano e Parigi. Nel capoluogo lombardo, viene spiegato nella mozione, “esiste il progetto Psicologo al Parco, dove sei professioniste ricevono i propri pazienti al Parco per promuovere una cultura psicologica libera da pregiudizi”. Mentre a Parigi “vi sono delle giornate all’anno in cui lo Stato promuove la salute mentale mettendo a disposizione della popolazione dei professionisti della salute mentale nei parchi cittadini”.