Interpellanza
L'MpS denuncia: "L'ex capocure di Sementina protagonista di un imbroglio ai danni dell'Ipct"
©Gabriele Putzu
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Redazione
2 anni fa
Per i tre granconsiglieri dell'MpS la donna avrebbe beneficiato di un trattamento pensionistico di favore, con il beneplacito della Città di Bellinzona.

L'MpS non perde tempo e già oggi presenta la sua prima interpellanza del 2023. Sullo sfondo ci sono le polemiche attorno alla decurtazione del tasso di conversione per gli affiliati all'Istituto di previdenza del Canton Ticino (Ipct), ma l'ingarbugliata vicenda riportata nel testo dell'interpellanza vede protagonisti, secondo i tre deputati del gruppo, l'ex capocure della casa anziani di Sementina (a processo per le morti per Covid nella residenza), la Città di Bellinzona e due funzionari cantonali.

Di fatto al lavoro a Sementina...

Secondo Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori, l'ex capocure avrebbe beneficiato, grazie "ad un imbroglio nei confronti dell’Ipct che sta costando alla cassa pensione centinaia di migliaia di franchi", di un trattamento pensionistico di favore rispetto ai colleghi. In base a quanto riferiscono i tre granconsiglieri, la donna è stata alle dipendenze della casa anziani di Sementina dal 1993 al momento del suo prepensionamento, avvenuto fra il settembre e il dicembre 2020. Ad attestare la presenza della donna nei ranghi del personale dell'istituto di Sementina ancora nel 2020 c'è il celebre rapporto dell'Ufficio del medico cantonale, poi sfociato nel procedimento per le morti per coronavirus, nonché la risposta del Municipio di Bellinzona, datata 30 giugno 2021, a un'interpellanza.

...ma sulla carta alle dipendenze della casa anziani di Giubiasco

Di fatto, dunque, l'ex capocure era al lavoro nella casa anziani di Sementina, ma sulla carta, sempre secondo l'Mps, era al servizio di un'altra casa anziani: la Aranda di Giubiasco. "La pubblicazione, in data 27 maggio 2021, da parte dell’amministrazione comunale di Bellinzona della lista delle commesse pubbliche 2020 (mandati diretti) della casa anziani di Sementina ha fatto emergere che la responsabile delle cure di questa struttura sanitaria è stata dal 1° gennaio 2019 fino al momento del suo pensionamento anticipato (avvenuto tra il mese di settembre e dicembre 2020) alle dipendenze di un’altra struttura. Più precisamente della Fondazione Casa anziani Giubiasco".

"Nessun taglio della rendita grazie al passaggio fittizio"

E l'inganno ai danni dell'Ipct, secondo Pronzini, Arigoni e Lepori, sarebbe proprio qui: il 1° gennaio 2019, ovvero quando la capocure sarebbe teoricamente passata a lavorare a Giubiasco, i dipendenti della struttura di Sementina sono stati affiliati alla Cpe, Fondazione di Previdenza Energia di Zurigo. Questo passaggio avrebbe comportato un grande taglio delle prestazioni pensionistiche rispetto a quelle fornite dalla cassa precedente, ovvero l'Ipct. Cassa, quest'ultima, alla quale rimangono invece affiliati i collaboratori della casa Aranda di Giubiasco. "La signora, effettivamente, al compimento del suo cinquantottesimo anno d’età ha beneficiato del pensionamento anticipato", scrivono i deputati MpS. "Non ha però subito nessun decurtamento della sua rendita pensionistica grazie ad un imbroglio e, meglio, grazie al suo fittizio passaggio alle dipendenze della Fondazione Casa Anziani di Giubiasco".

"Il Municipio ordiva dietro le quinte"

La Città di Bellinzona è proprietaria della casa anziani di Sementina e "'proprietaria di maggioranza' della Fondazione Casa anziani Giubiasco, nominando 5 membri del consiglio di fondazione su 8". In questo consiglio siedono due funzionari del Cantone, attivi presso la Sezione degli enti locali e la Polizia cantonale. "Nello stesso momento in cui il Municipio spiegava al personale (di Sementina, ndr) le ragioni per cui non si poteva fare altro che cambiare cassa pensione ordiva dietro le quinte, e con la complicità del Consiglio di Fondazione della Casa per anziani Aranda, nel quale siedono due funzionari cantonali, uno stratagemma per permettere alla signora di beneficiare delle precedenti prestazioni pensionistiche". Nel concreto, secondo l'Mps, l'ex capocure avrebbe approfittato di una rendita del 30,4% superiore a quella che avrebbe ricevuto dopo il cambio di affiliazione nella casa anziani per la quale effettivamente lavorava.

Le domande al Governo

Dal Consiglio di Stato Pronzini, Arigoni e Lepori vogliono sapere se intenda "aprire un’inchiesta amministrativa nei confronti dei due dipendenti cantonali che hanno partecipato all’imbroglio nei confronti dell’Ipct" e se intenda "dar incarico ai propri rappresentanti del CdA dell’Ipct di chiedere al direttore Rotanzi spiegazioni sul suo mancato intervento nel momento in cui è stato messo al corrente di questo caso".