
Si delineano i contorni della truffa clamorosa di circa 3 milioni di franchi ai danni di un cittadino spagnolo consumatasi sei mesi fa a Bellinzona. L’uomo, un 39enne che opera in una società di import-export e che possiede una residenza nel canton Vaud, era da tempo alla ricerca di finanziatori per realizzare in Spagna un importante progetto nel campo delle energie rinnovabili. Circa sei mesi fa, spiega il Corriere del Ticino, trova un gruppo di potenziali finanziatori, che sarebbe stato vicino a una facoltosa famiglia francese conosciuta anche in Romandia. Il gruppo avrebbe aggiunto 12 milioni di franchi ai 3 messi a disposizione dallo spagnolo. Insomma, l’affare sarebbe stato di ben 15 milioni di franchi. L’operazione si sarebbe dovuta concretizzare presso la Società bancaria ticinese di Bellinzona. Lo spagnolo, dopo aver ricevuto ottime credenziali dalla sua banca di Ginevra sull’istituto ticinese, accetta e viene in Ticino. Arrivato a Bellinzona, si annuncia alla Società bancaria ticinese e aspetta i suoi truffatori in un salotto. Uno di loro si spaccia addirittura per il direttore dell’Istituto e si fa consegnare dall’uomo la valigetta con il milione e mezzo di euro e i titoli, per un valore di circa 3 milioni di franchi. Per la conclusione dell’affare, dicono i finti finanziatori, occorre andare in un’altra banca a Lugano, ognuno con la propria auto. E così fa il 39enne che scopre invece, una volta a Lugano, di essere stato ingannato. Immediata la corsa nuovamente verso Bellinzona dove denuncia il fatto alla polizia. Ora l’indagine procede anche con il coinvolgimento dell’Interpol ed è seguita dal procuratore pubblico Arturo Garzoni. Il Ministero pubblico però tace sull’intera vicenda non confermando e non smentendo l’accaduto. La valigetta, lo ricordiamo, è stata ritrovata a circa 40 chilometri da Bellinzona in un’area di servizio, ma del suo contenuto neppure l’ombra. Nel frattempo la Società bancaria ticinese si dichiara estranea all’accaduto. Lo spiega dalle colonne del CdT il direttore Dionigi Resinelli: “Ci siamo limitati a mettere a disposizione uno dei nostri salottini banca per una operazione effettuata tra privati. Operazione della quale la nostra banca è totalmente estranea”.
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