
Vi sono segnali positivi sul ridimensionamento del personale che tocca BSI, dopo il rilevamento di EFG Pactual. Stando a quanto comunica il Municipio di Lugano - che ha risposto a un'interrogazione dei consiglieri comunali Michel Tricarico (PPD), Deborah Moccetti Bernasconi (PLR), Marco Jermini (PS) e Lukas Bernasconi (Lega) - sembra infatti possibile che "il numero di effettivi licenziamenti in Ticino sarà limitato al minimo possibile". In corso attualmente anche la revisione del regolamento interno dei dipendenti, che dovrebbe garantire al personale in Ticino "il mantenimento di buone condizioni di lavoro".
Finora la banca ha affermato pubblicamente, lo scorso 8 dicembre, che sono previsti tra i 100 e i 150 licenziamenti ogni anno, dal 2017 al 2019, ossia fino al termine del processo di integrazione, dei quali circa due terzi in Svizzera. Ma non state fornite "cifre relative ai licenziamenti che verranno effettuati in Ticino piuttosto che altrove".
La banca è legalmente tenuta ad attuare un piano sociale, precisa ancora l'Esecutivo. Il 12 gennaio 2017 si sono aperte a Zurigo le negoziazioni, al quale partecipano la commissione del personale di EFG e BSI, coadiuvate dall'Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib). I dettagli di questo piano dovrebbero venir illustrati entro la fine di febbraio 2017.
Per quanto riguarda l'impatto in termini di gettito fiscale per Lugano, il Municipio non può fornire una risposta precisa in quanto equivarrebbe rivelare l'entità delle imposte comunali pagate da un singolo contribuente (BSI SA), il che "è in contrasto con le disposizioni relative al segreto fiscale". Ma il Municipio ha tuttavia tenuto conto, nell'ambito della pianificazione finanziaria della città, "dell'impatto (valutato al maggior rischio) di questa operazione".
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