
Le partite del campionato svizzero di hockey si potranno vedere in chiaro su Teleticino per altri sette anni. Sunrise e National League rinnovano infatti la partnership mediatica per MySports fino al 2035, dalla stagione 2027/2028 fino al termine della stagione 2034/2035. Il rinnovo dell'accordo prevede, come finora, la concessione dei diritti integrali per la trasmissione in diretta delle partite e degli highlights di tutte le gare della National League, sia durante la Regular Season che i Playoff, sulla Pay TV e i canali in chiaro. La notizia del rinnovo dell'accordo è giunta ieri e rappresenta una buona notizia per Melide. A parlarcene il CEO Alessandro Colombi e Stefano Sala per la redazione sportiva di Ticinonews. “È certamente una bellissima notizia, ma ci tengo a fare una piccola precisazione: non abbiamo preso tutte le partite del Campionato. Avremo infatti il diritto a trasmettere 12 partite in chiaro della Regular Season, più una partita per ogni turno di Play-off. Il che è un impegno sicuramente importante, ma andremo a trasmettere in chiaro all'incirca 35 partite per tutto il campionato. Ovviamente di queste 12 della Regular season ci sono anche i quattro Derby ticinesi, che è un po’ il clou del nostro palinsesto sportivo”, ha affermato Colombi.
L'intervista
È stato in qualche modo premiato anche l'impegno: adesso
sono diverse stagioni che seguiamo da vicino l’hockey. Cosa può dirci come CEO?
“Il primo contratto era di cinque anni, quindi ad oggi abbiamo
terminato la terza stagione. Ne avremmo avute ancora due, però la National
League ha deciso - già nel mese di maggio o giugno - di aprire una nuova gara
per i diritti sugli otto anni successivi, quindi dalla stagione 2027 fino a
quella del 2035. La gradevole sorpresa è poi arrivata martedì, quando sono stato
chiamato dai colleghi di MySports, i quali mi hanno detto di esserci riusciti e
di iniziare a prepararci, perché per i prossimi dieci anni dovremmo assisterli
e impegnarci in questa avventura. Devo dire che abbiamo raggiunto un livello di
automatismi, come quelli che vengono utilizzati nell'hockey fra redazione e
tecniche, che ci permettono di affrontare con una certa serenità e tranquillità
quello che ci aspetta. Se tre anni fa ci sembrava una montagna immensa da scalare,
oggi la montagna è sempre alta, ma sappiamo esattamente come arrivare alla cima”.
Una montagna importante da scalare, ma anche una bella
sfida per la redazione sportiva.
E anche per Stefano Sala “è una bellissima sfida e ringraziamo
tutti quanti, compreso il Corriere del Ticino. All’inizio sembrò un'avventura
incredibile, ma non credevamo potesse ricapitare. La vedevamo come una
bellissima parentesi nella carriera di tutti, e invece siamo ancora qui. Forse
anche perché ce lo siamo un po’ meritati, perché all’inizio la ‘montagna’ di
cui parlava Alessandro era davvero molto alta. Ma passo dopo passo siamo
riusciti ad arrivare laddove qualcuno non avrebbe mai immaginato. Quindi ce l’abbiamo
fatta, sempre carichi di entusiasmo e con i giusti automatismi e con il
sorriso, che a volte non guasta”.
Un bel gioco di squadra anche dietro le quinte.
Alessandro, tra l'altro, ha un orizzonte temporale particolarmente lungo.
“Sì, è molto lungo. Però questo ci permette di programmare
gli investimenti necessari, perché comunque avremo apparecchiature che nei
prossimi dieci anni finiranno il ciclo di vita e andranno inevitabilmente rimpiazzate.
Ma è proprio questo che ci dà proprio un orizzonte e ci permette di programmare
tutto, anche a livello commerciale. E questo ci aiuta, perché abbiamo la certezza
di essere sull’hockey per i prossimi dieci anni con dei pacchetti che sono
cross-mediali. Ricordiamo che il progetto della Casa dell'Hockey non è
solamente la televisione, ma è la radio, è l’app “La Casa dell'hockey” ed è il Corriere
del Ticino come giornale. È quindi un progetto a tutto tondo”.
Stefano Sala, diverse dunque le stagioni. Ma c'è qualche
episodio che ricordi in particolare?
“Le emozioni, innanzitutto, però sono emozioni che viviamo
in pista tante volte. Io spesso sono proprio a bordo pista e ci sono delle
situazioni ad Ambrì con la nuova pista, una squadra esce da una parte e una
dall'altra. Ci siamo ritrovati quasi anche in mezzo a delle bagarre in alcuni
momenti: ricordo a Lugano, dove i giocatori escono tutti dallo stesso tunnel e abbiamo
rischiato anche di venire coinvolti, schiacciati nell’angolino. Il tutto
vissuto in diretta, e sicuramente con le emozioni che merita questo sport e
l'avventura che viviamo insieme. Io ricordo che si partirà martedì 9 settembre
sulle due piste, perché avremo in diretta il match Friburgo-Lugano da Friburgo.
Però saremo collegati in diretta anche da Ambrì per Ambrì-Kloten, quindi ci
saranno tutti gli aggiornamenti e le interviste in diretta sulle due piste. Ed
è questo che vogliamo offrire, quando è possibile, ai nostri telespettatori: essere
sulle piste dei due ticinesi è importante ed è importante anche quello che si
sta verificando nelle ultime stagioni. In questo senso ringrazio proprio chi
lavora come Alessandro e chi dietro le quinte, perché ci permette di
trasmettere le partite delle ticinesi in trasferta. I Play-off sono un’altra
cosa, io parlo di Regular Season, e questo è importante perché permette al
tifoso ticinese di andare a vedere la partita in pista ma anche di seguirla in
televisione.
Qual è, Stefano, la partita da sogno che andrebbe trasmessa?
“La finale Lugano-Ambrì. Noi adesso abbiamo fatto il
possibile, e se le due squadre ci dessero una mano andando un po’ avanti nel
campionato… Ci aiuterebbe”. E anche Colombi – pur non patteggiando per nessuna
delle due squadre – lo spera. “C’è sempre questo campanilismo, secondo me molto
simpatico, tipico ticinese delle due squadre. Noi siamo per le squadre ticinesi
e quindi speriamo che possano andare avanti il più possibile per regalarci
emozioni. Ovviamente, come ha detto Stefano, il clou sarebbe la finale Lugano-Ambrì
trasmessa in diretta su TeleTicino. Chissà, abbiamo 10 anni, magari verremo
accontentati”.
Per quanto riguarda la stagione che sta per iniziare cosa
puoi dirci Stefano?
“È una bella stagione. Purtroppo, il fatto che la Russia
viva questi embarghi e la guerra permette a tanti giocatori di venire in
Svizzera, che è il campionato, per così dire, ‘step’ – ovvero quello che sta
sotto alla NHL e ai campionati americani. Di solito questi grandi giocatori
andavano in Russia, ma con il fatto che diversi non vanno in KHL ma sbarcano da
noi aiuta tantissimo ad alzare il livello di gioco. Io credo che anche con gli
innesti che Steinmann e Duca hanno fatto durante l'estate qualche soddisfazione
arriverà”.