
L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) ha aggiornato l’elenco dell’Appendice all’ordinanza sulle abitazioni secondarie per la quarta volta dalla sua entrata in vigore il 1° gennaio 2013. L’Appendice all’ordinanza riporta i Comuni che presentano una quota di abitazioni secondarie superiore al 20 per cento rispetto al totale delle abitazioni presenti sul territorio. Questi Comuni non possono più rilasciare autorizzazioni edilizie per la costruzione di abitazioni secondarie. Sono ammesse eccezioni solo se i Comuni vincolano l’autorizzazione edilizia alla creazione di abitazioni secondarie a scopi turistici, i cosiddetti «letti caldi».
Da novembre 2013, 12 Comuni hanno potuto dimostrare una quota di abitazioni secondarie inferiore al 20 per cento nel proprio territorio comunale. L’ARE ha quindi stralciato dall’Appendice all’ordinanza sulle abitazioni secondarie i seguenti Comuni: Reichenbach im Kandertal (BE), Isenthal (UR), Dallenwil (NW), Lavey-Morcles (VD), Longirod (VD), Saint-George (VD), Saint-Saphorin (VD), Vaulion (VD), Movelier (JU), Pleigne (JU), Bonfol (JU) e Rocourt (JU).
Inoltre, 24 Comuni sono stati stralciati a seguito di processi di aggregazione. Si tratta di: Sternenberg (ZH), Pontenet (BE), Sornetan (BE), Souboz (BE), Alvaschein (GR), Mon (GR), Stierva (GR), Tiefencastel (GR), Alvaneu (GR), Brienz/Brinzauls (GR), Surava (GR), St. Martin (GR), Tomils (GR), Ardez (GR), Guarda (GR), Lavin (GR), Susch (GR), Tarasp (GR), Ftan (GR), Sent (GR), Arvigo (GR), Braggio (GR), Cauco (GR) e Selma (GR).
Sono invece stati inseriti nella lista i seguenti Comuni: Petit-Val (BE), Albula/Alvra (GR), Brusio (GR), Domleschg (GR), Calanca (GR), Curio (TI), Iragna (TI) e Leuk (VS). Per questi Comuni le verifiche hanno dimostrato una quota di abitazioni secondarie superiore al 20 per cento.
A partire dal 1° gennaio 2016, la legge e la nuova ordinanza sulle abitazioni secondarie sostituiranno l’attuale ordinanza sulle abitazioni secondarie in vigore dal 1° gennaio 2013. Gli inventari delle abitazioni inoltrati dai Comuni verranno quindi esaminati secondo le disposizioni della nuova legge.
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