Estate
L'estate sta iniziando: ecco come abbronzarsi con testa
Samuele Quadri
2 giorni fa
Con l'arrivo dell'estate si torna parlare di abbronzatura. La famosa tintarella estiva non è da demonizzare, ma ogni persona deve prendere le giuste precauzioni quando decide di stare sotto il sole che sia sul lettino o in riva al fiume. Ecco i consigli del dermatologo Marco Ugolini.

Tempo di caldo, di estate e… di abbronzatura. Tante persone con l’arrivo delle prime giornate da costume e infradito, passano diverse ore sotto il sole cocente con l’obiettivo di aggiungere qualche gradazione di colore in più alla propria pelle. Una pratica dell’ultimo secolo che negli ultimi decenni è sotto i riflettori medici. Il dermatologo Marco Ugolini, infatti, ci spiega quali conseguenze può avere sulla nostra pelle la tintarella: "Partiamo dal presupposto che l'abbronzatura è una pigmentazione che la nostra pelle sviluppa come protezione nei confronti dell'esposizione solare", afferma Ugolini. "Esporsi al sole va bene. I raggi ultravioletti ci aiutano, perché in dermatologia sono utilizzati come terapia per le malattie; quindi, stare al sole ha un effetto terapeutico riconosciuto da tanti anni di storia. Sappiamo però che i raggi solari fanno anche male. Ce ne accorgiamo in questi anni in cui assistiamo ad un aumento di incidenza di alcune problematiche come i tumori della pelle. Questa la conseguenza dei comportamenti tenuti al sole alla fine del secolo scorso", sostiene Ugolini.

Il sole serale è quello che abbronza

Da non sottovalutare poi le ore più calde della giornata e sfruttare quelle verso la sera: "Ci sono delle fasce orarie dove l'irraggiamento solare è più debole, come la mattina presto e il pomeriggio tardo", ci dice Marco Ugolini. "La mattina presto però riserva qualche insidia, perché ogni mezz'ora il nostro sole è sempre più forte. Noi accumuliamo così un esposizione solare dalle 9 del mattino e ora delle 11 ci troviamo ad essere stati due ore con un sole che è iniziato debole, ma che ogni mezz'ora è aumentato di intensità. Se abbiamo una carnagione chiara o una ridotta tolleranza ai raggi solari è facile che ci ustioniamo. Nel pomeriggio tardo, invece, dopo le 5 e mezza o le 6, è un periodo dove l'esposizione solare tende a zero. Di conseguenza dico ai miei pazienti esponetevi con qualche tranquillità in più".

Quali precauzioni?

E per chi non riesce a farne a meno, le soluzioni per sostare sotto il sole estivo ci sono. L’importante è prendere le giuste precauzioni. Quali sono? "Le protezioni solari, evidentemente", risponde Ugolini: "Purtroppo sui social ho visto chi dice il contrario e che le creme solari fanno male, che i melanomi non esistono. In realtà purtroppo esistono, quindi al sole meglio proteggersi: stare all'ombra, indossare indumenti e cappellini, ..."

Chi sono le persone più sensibili?

Attenzione poi alle condizioni. C’è una differenza di sensibilità per fasce d’età? "Nell'età pediatrica la prevenzione è ancora possibile", ci spiega il dermatologo, "il bambino nei primi anni di vita dipende completamente dai genitori. Nell'anziano non parliamo di particolare vulnerabilità. La terza e quarta età sono fasce d'età dove compaiono i problemi legati all'esposizione solare, ma sono quelli cumulativi dopo una vita al sole", conclude Ugolini.