
227 militari di professione e 200 collaboratori civili, 350 milioni di franchi investiti negli ultimi 10 anni e ricadute dirette della presenza della truppa in diverse località. Per il Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi la presenza dell'esercito svizzero in Ticino è reale e tangibile. Sul Monte Ceneri, a Isone, all'aerodromo di Locarno-Magadino e ad Airolo. Infrastrutture presenti da tempo e che regolarmente vengono ammodernate. Guardando al futuro invece, in cantiere ci sono il Nuovo Centro Medico Regionale sempre sul Monte Ceneri, nuovi edifici logistici ad Ambrì, Quinto e Claro, ma anche un esempio concreto di collaborazione con il Cantone. "Lo scambio di terreni fra Saleggina e Pollegio è ottimale perché in questo modo favoriamo la costruzione del nuovo Ospedale regionale di Bellinzona", illustra il caposettore gestione delle costruzioni presso armasuisse David Gastaldi. Investimenti che hanno evidenti ricadute anche sull'economia locale: "Mediamente il 75% di quello che mettiamo in appalto in Ticino ricade sull'economia ticinese"
Difendere, aiutare, proteggere
Ragione d'essere dell'esercito è sì difendere i confini - sottolinea dal canto suo il comandante della Divisione territoriale 3 Maurizio Dattrino - senza però dimenticare gli altri due compiti: aiutare e proteggere. Anche qui gli esempi ticinesi non mancano: la Vallemaggia lo scorso anno nel primo caso, l'Ukraine Recovery Conference del 2022 nel secondo.
Le differenze con il resto della Svizzera
Durante la conferenza stampa sono stati anche snocciolati alcuni dati cantonali confrontati con quelli nazionali. Innanzitutto la percentuale di donne, che rimane sensibilmente inferiore: 1,7 contro il 2,5. Benvenuto quindi per Norman Gobbi il messaggio del Consiglio federale per l'istituzione di una giornata informativa obbligatoria. A spiccare sono però anche le partenze per il servizio civile, che in Svizzera negli ultimi anni sono calate mentre in Ticino sono salite di parecchio. Un dato statistico che secondo Gobbi e Dattrino dimostra come il servizio civile sia più comodo e valorizzato.
