
Un curioso cartellone pubblicitario è apparso oggi in via della Posta a Locarno. Questa la scritta. ”Locarno will den Touristen weismachen, der Rivellino sei von Leonardo Da Vinci (War Leonardo ein Betrüger?)". Traduzione: “Locarno vuole far credere ai turisti che il Rivellino è di Leonardo Da Vinci. Ma Leonardo è un imbroglione?” Mistero sul mandatario, che non era specificato sul cartellone. E allora abbiamo iniziato la nostra ricerca. “Sarà - ci ha detto Arminio Sciolli, promotore del Rivellino di Locarno - una campagna pubblicitaria provocatoria come quella degli invalidi. O una campagna a sorpresa come quella del kebab. D’altra parte il Rivellino di Leonardo è un tema che si presta a molte iniziative”. Di parere diverso la consigliera comunale leghista Renza De Dea: “Da una prima lettura sembra proprio che si voglia screditare il progetto del comune di Locarno”. Il consigliere comunale di Svegliati Locarno Silvano Bergonzoli ci dice: “Non ne so niente. Avranno cominciato la campagna elettorale”. E poi sulla raccolta firme contro l’acquisto da parte del comune del Rivellino, aggiunge: “Il dato ufficiale verosimilmente sarà noto domani, dopo la seduta di Municipio. Ma dai primi riscontri sembra che siano state scartate solo 100 firme e dunque che sul Rivellino si andrà al voto. Verosimilmente in settembre. E sono contentissimo”. Si svela il mistero. E il cittadino di Locarno Matteo Cheda, noto per essere il responsabile della rivista L'Inchiesta, ci dice: “E’ una cosa mia. Un’iniziativa che ho portato avanti personalmente, quale Locarnese che ama la sua città". L'idea, ci spiega, gli è venuta recentemente quando ha voluto portare i suoi figli a visitare il castello. Ma era chiuso. "E allora dico: perché portare via questo oggetto ad un privato che lo sta valorizzando meglio di come la città utilizza il castello che resta chiuso per tutto il periodo invernale?".Termina Cheda: "Venti anni fa quando facevo il liceo si era parlato a lungo delle tre sculture di Modigliani che erano poi risultate false. Da allora penso che bisogna evitare che arte, cultura e scienza vengano strumentalizzate a scopo commerciale. E che i pareri degli esperti, come il caso Modigliani ha insegnato, valgono quel che valgono. Quello che si vuole fare, con questa operazione, è far credere ai turisti che il Rivellino sia di Da Vinci ma in realtà nessuno lo sa. E’ solo un’ipotesi. Un’attribuzione. Io non dico che non sia vero. Ma mi sembra che si voglia forzare un po’ la cosa". Cheda, per far passare il suo messaggio, ha pianificato una campagna di dieci cartelloni, per cinque soggetti diversi. Che durerà due settimane da oggi. joe.p.
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