
Circa in 200 tra studenti, ricercatori e operatori del sanitario si sono incontrati oggi a Lugano per la giornata della ricerca di USI ed EOC. Un’occasione per mostrare i frutti della ricerca ticinese anche alla luce di una novità, ovvero il titolo di ospedale di formazione universitaria conferito all’EOC. “È un riconoscimento ufficiale a livello nazionale di tutto quello che è stato fatto negli ultimi anni con grande impegno in termini di formazione degli studenti di medicina”, sottolinea Alessandro Ceschi, che da inizio mese dirige l’Area formazione medica e ricerca dell’EOC. “C'è quindi una stretta collaborazione con l'USI in termini di ricerca e di crescita delle competenze cliniche".
L’obiettivo di diventare ospedale universitario
Per l’EOC non si parla tuttavia ancora di ospedale universitario. "Il riconoscimento appena ricevuto è il punto di partenza per questo nuovo capitolo, che affronteremo nei prossimi mesi". L’obiettivo a lungo termine è dunque di crearne uno in Ticino, che si aggiungerà agli altri cinque presenti nel resto del paese. “Dovrà essere un lavoro di analisi approfondita e di condivisione, in modo di andare convinti e decisi in questa direzione. Ma è un orizzonte temporale di alcuni anni”.
I primi studenti del Master in medicina
Proprio questa settimana si sono tenuti i primi esami federali pratici di medicina all’USI. Per 47 studenti è l’atto conclusivo del Master in medicina. “I riscontri che abbiamo dagli studenti sono di entusiasmo”, prosegue Ceschi. “Sono felici di quello che hanno potuto apprendere in Ticino, con un curriculum molto vicino ai pazienti. C'è molta immersione nella clinica e presenza negli ospedali”.
Un progetto per supportare i medici a prescrivere antibiotici
Fra i progetti presentati oggi c’è anche quello di Laura Azzimonti, ricercatrice all’Istituto Dalle Molle sull’intelligenza artificiale. “Vogliamo supportare i medici nella prescrizione degli antibiotici, creando uno strumento che gli aiuti a prendere delle decisioni. È uno strumento basato su un modello di apprendimento di dati, che sono localizzati all'interno degli ospedali. Dati che non vengono spostati per mantenere i requisiti di privacy richiesti. Mettendo insieme queste diverse fonti di dati, però, possiamo ottenere modelli più performanti che permettono di prendere decisioni più accurate”. Un modello di apprendimento automatico che presto potrà essere usato negli ospedali EOC per prevedere l’insorgenza di polmoniti nelle terapie intensive e per prescrivere gli antibiotici necessari nel modo più corretto.