
Rimane chiuso il grosso delle attività in Ticino. Dopo che il Consiglio federale ha deciso oggi di concedere un’ulteriore finestra di crisi al Canton Ticino fino al 3 maggio prossimo, il Consiglio di Stato ha aggiornato l’ordinanza che regolamenta le attività economiche autorizzate. Relativamente pochi i cambiamenti introdotti. Sui cantieri si è alzato il numero di persone ammesse, da 10 a 15. Misura questa che vale per i cantieri all’aperto, al coperto e per le attività di lavorazione o estrazione di roccia naturale. Per le industrie, invece, la quantità di personale impiegabile contemporaneamente è salita dal 50% al 60% del “personale attivo a regime ordinario”. Per superare questa soglia serve l’autorizzazione dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta. Questi cambiamenti saranno in vigore dal 27 aprile al 3 maggio.
Misure che il Consiglio di Stato, presenti tutti e cinque i membri, sta chiarendo a Bellinzona nel corso di una conferenza stampa per fare il punto della situazione.
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18:14 - La conferza stampa è conclusa
18:08 - Il Canton Vaud si è attivato per ridurre gli affitti alle attività economiche, il Ticino ha pensato a qualcosa in tal senso?"Su questo aspetto abbiamo visto un'evoluzione rapida a livello federale, probabilmente Berna prenderà delle misure, quindi come Consiglio di Stato vogliamo avere un quadro completo prima di prendere decisioni su questo ambito, bisogna dire che su questo tema vi sono diversi modelli, non solo quello del Canton Vaud. Parlando di attività economiche: i crediti COVID-19, ne sono stati concessi 8'450, per un totale di 990 milioni di franchi".
18:06 - Si è pensato alla riapertura dei sentieri comunali?"I percorsi comunali sono di pertinenza comunale. In alcuni casi i comuni hanno dovuto prendere misure perché non vi era rispetto delle regole. Credo che sarà proprio con il rispetto delle regole che si potrà riaprire queste aree".
18:04 - Sarà possibile fare i tamponi necessari consigliati?"Desideriamo fare più tamponi, anche a livello federale è stato ribadito: oggi vengono fatti circa 400-500 test al giorno (e questo è l'80% di quelli che vengono fatti in Ticino). È chiaro che potenziare la capacità di test richiede un po' di tempo".
18:03 - Si è stimato quante persone torneranno al lavoro settimana prossima? Quante persone sono andate al lavoro questa settimana?"Non abbiamo un dato preciso, perché ci sono attività che non devono chiedere autorizzazioni. Abbiamo osservato che sicuramente c'è un'attività che coinvolge il personale residente, perché alla frontiera i dati sono stabili, con 20-21mila passaggi ai valichi"
18:01 - Quando arriveranno molti più frontalieri, sono previsti dei controlli particolari?"A inizio marzo abbiamo chiesto di poter estendere i controlli, in quella sede abbiamo chiesto di fare controlli di carattere sanitario alle frontiere e abbiamo chiesto che questi controlli vengano valutati da parte delle Guardie di confine".
17:59 - A che punto siamo con i test sierologici?"È partito il test sul personale medico ed ha già avuto molto successo. Nei prossimi giorni partirà un progetto di mappatura dei test sierologici sulla popolazione ticinese. Saranno circa 1'500 persone a essere coinvolte, con tre tappe di rilevazione degli anticorpi".
17:56 - Avete individuato le cause dell'alto numero di vittime nelle case anziani? Resteranno chiuse ancora a lungo?"In queste settimane l'Ufficio del medico cantonale ha potuto apprezzare l'enorme lavoro che è stato fatto in queste strutture. Nelle case anziani l'età media è molto alta e gli anziani sono spesso fragili dal punto di vista sanitario. L'alto numero di vittime nelle case anziani si è notato anche in altri cantoni purtroppo. Abbiamo previsto di fare un infopoint assieme ai direttori delle case anziani, per informare la popolazione su questo tema che ci sta a cuore. È probabile che i divieti di accesso rimangano nel tempo, ma apprezziamo i moti sistemi creativi per garantire almeno dei contatti tra gli anziani e i loro famigliari".
17:54 - Il Ticino allenterà le misure insieme all'Italia? Si prevede una strategia comune?"I contatti con il nord Italia sono presenti e costanti anche nelle ultime settimane. C'è uno scambio di informazioni, c'è un contatto. Chiaramente ognuno si rifa poi alle regole del proprio Paese".
17:52 - Il Governo avrebbe voluto non fare allentamenti quando si è confrontato con i partner sociali, è vero?"Abbiamo sempre delle discussioni con i partner sociali, dopo questa discussione vengono consolidate le posizioni. Quello che per noi è importante, è la necessità di chiedere un'altra settimana di finestra di crisi, poi ognuno poteva avere dei desiderata diversi".
17:50 - Distanze sociali fra i bambini, cosa avete pensato?"Dovete immaginare a un'entrata più ordinata a scuola, se possibile un po' più scaglionata, non un cortile pieno di ragazzini che giocano. Ma piuttosto quelli del primo anno che arrivano, entrano, vanno al posto. Laddove vi sono i lavandini, tutti dovranno alzarsi e andare a lavarsi le mani con il sapone. Dove non vi sono lavandini con il disinfettante. Sulle ricreazioni bisognerà capire come farle a scaglioni e se farle. L'uscita sarà molto simile all'entrata. Anche per gli allievi e per i docenti vi saranno molte nuove cose da imparare".
17:46 - I docenti che rientrano nelle categorie a rischio sono previste eccezioni?"Per tutti i dipendenti dell'amministrazione cantonale che sono loro persone a rischio il problema si pone, quindi queste persone verosimilmente dovranno in malattia e il rischio è che debbano rimanere in malattia per molto tempo. Lo stesso vale per gli allievi, penso a quegli allievi con un diabete forte o patologie del genere, questi bambini vengono seguiti come già oggi con programmi individuali e speciali". "Chi invece ha a casa delle persone a rischio, questo è un problema più grosso che riguarda tutta la società. Bisognerà trovare una soluzione per gestire a casa la situazione".
17:45 - Si può confermare che questa è l'ultima finestra di crisi richiesta a Berna? "Sì a partire dal 4 di maggio saremo allineati a meno che non vi siano repentini cambiamenti sul fronte sanitario", ha risposto Vitta.
17:41 - Che cosa comporta per gli insegnanti il modello che avete studiato?"Per le scuole comunali è possibile avere la propria classe metà alla mattina o metà al pomeriggio. In altre situazioni metà classe il lunedì, metà il martedì. Nelle scuole dell'infanzia noi immaginiamo delle classi da 8-10 allievi per volta e alla scuola elementare numeri analoghi". "C'è una preoccupazione giustificata per i docenti, l'idea nostra è di fornire a tutti una mascherina facoltativa, ma non vi sarà l'obbligo di indossarla. Non per gli allievi, questo perché sarebbe controproducente. Con una mascherina in faccia si metterebbero solo più frequentemente le mani in faccia".
17:40 - Il Ticino ha cercato di chiudere il più tardi possibile le scuole, oggi vengono un po' meno i motivi sanitari perché i bambini non sembrerebbero così contagiosi, aprire con metà classi è troppo prudente?"Stiamo attendendo le linee direttive dall'UFSP, abbiamo lavorato con il Medico cantonale, è quindi possibile che le nostre misure siano più prudenziali, ma va bene così. È doveroso essere anche più prudenti di quello che ci indicherà Berna, ma se questo aiuterà a togliere o far diminuire le preoccupazioni di una parte dei genitori, credo che questo sia doveroso e giusto".
17:39 - Spazio alle domande dei giornalisti
17:36 - Solo un caso di contagio tra i poliziottiTra Polizia cantonale e comunali vi è stato un solo caso di coronavirus in Ticino, mentre un altro agente è in isolamento, ha spiegato Norman Gobbi.
17:34 - I controlli rimangono"Rimangono i controlli, quelli alla frontiera e quelli sul territorio. Solo oggi le Guardie di confine hanno fatto 40 respingimenti. Questa settimana sono stati svolti oltre 70 controlli senza intimazioni di chiusura o chiusura spontanea. Mentre i controlli sugli assembramenti dal 27 marzo sono stati oltre 9mila".
17:33 - Parla Norman Gobbi"Se c'è un allentamento delle misure, lo possiamo fare perché ci sono i dati che ci confortano e perché c'è un comportamento disciplinato. Ma è importante capire che da domani permangono le regole che ci permettono di riavvicinarci alla normalità, che non sarà comunque una normalità come quella che conoscevamo prima", ha spiegato Gobbi.
17:32 - Anche da settembre qualche differenza vi sarà"Riaprire le scuole sarà anche l'occasione per far capire cosa è successo, farlo elaborare e spiegare che da settembre qualche differenza vi sarà", ha detto Bertoli.
17:31 - Consultazione con genitori e docentiLa discussione è aperta, sia con genitori e docenti che con i comuni, non vi è un accordo di tutti, ma la discussione è costruttiva, ha detto Bertoli. "Un contatto con i docenti e con i compagni è importante, è determinante per i giovani".
17:29 - Piccoli gruppi"Gestire la scuola con piccoli gruppi, gestire così entrata e uscita, limitare l'uso della mensa se non per i casi indispensabili e ridurre così l'uso dei trasporti pubblici. Il modello è più articolato, ma non entro qui nei dettagli", ha spiegato Manuele Bertoli
17:27 - Parla Manuele Bertoli"Abbiamo avuto i primi contatti in proposito della riapertura delle scuole. L'orizzonte temporale dato dal Consiglio federale è la riapertura per le scuole dell'obbligo l'11 maggio. La discussione è aperta in tutti i cantoni attorno alle disposizioni di sicurezza e sanitarie. Il mio dipartimento ha messo a punto dei modelli che prevedono una presenza a scuola nelle 6 settimane previste di metà classe per volta, con la facoltatività dei bambini di 3 anni".
17:26 - "Coesione nazionale""Il Consiglio federale nel prolungare la finestra ticinese ha fatto appello anche alla necessità di garantire la coesione nazionale, anche noi facciamo appello alla coesione".
17:24 - I checkpointAlmeno fino al 31 maggio restano attivi nelle diverse regioni del Cantone. Lo SMCC potrà obbligare i medici a dirottare i pazienti con sintomi sui checkpoint, se la situazione epidemiologica dovesse renderlo necessario.
17:23 - "Riaperture attese""Sappiamo che le riaperture sono attese, ma questo può avvenire solo adottando dei piani di protezione chiari e precisi", ha spiegato il direttore del DSS
17:22 - "Il virus è ancora qui""Dobbiamo attenderci nuovi aumenti di casi, di pari passo con l'allentamento delle misure. Per questo è fondamentale sottolineare quanto la responsabilità individuale sia importante", ha detto De Rosa.
17:21 - "La situazione resta difficile""Nelle case per anziani dobbiamo purtroppo registrare 133 decessi per COVID-19. Circa 130 anziani sono riusciti a superare la malattia, tra cui una signora di 101 anni".
17:20 - Oggi 4 decessi, di cui 1 in casa per anziani
17:18 - Parla Raffaele De Rosa"Dal momento del picco il numero di persone ricoverate si è praticamente ricoverato, abbiamo riscontrato anche un calo delle persone in terapia intensiva. Si tratta di dati incoraggianti che devono stimolare a proseguire con fiducia sulla strada tracciata. Consapevoli che il Ticino tutto ha saputo reagire in modo esemplare all'emergenza sanitaria. Tuttavia non dobbiamo abbassare la guardia, perché la malattia può colpire tutti. Sappiamo che tra le persone intubate vi sono persone con meno di 40 anni", ha detto il direttore del DSS.
17:16 - "Riscoperta dei valori importanti""Unione, vicinanza di cuore e solidarietà", sono questi i valori che secondo Christian Vitta, questa dolorosa situazione ci ha fatto riscoprire e sulla quali costruire la società che ci aspetta.
17:14 - "Senso di solitudine""Se da un lato abbiamo provato un senso di solitudine, dall'altra ci siamo sentiti più uniti. Siamo fieri e orgogliosi del vostro agire", ha detto Vitta.
17:13 - Spesa e altri ambiti sono immutatiLe restrizioni e le indicazioni per gli altri ambiti rimangono invece immutate. Con l'invito a lasciare la fascia oraria prima delle 10 per la spesa agli over 65 e alle fasce vulnerabili, per i quali rimane comunque l'invito ad affidarsi al servizio a domicilio.
17:12 - L'Amministrazione cantonale a regime ridottoL'Amministrazione cantonale continuerà a regime ridotto per poi riprendere l'attività ordinaria a partire dal 4 maggio.
17:11 - "Remare tutti insieme""Siamo consapevoli che queste settimane sono molto impegnative per gli imprenditori, dobbiamo guardare al futuro. Dobbiamo remare tutti insieme perché l'attività economica possa rilanciarsi e la disoccupazione possa essere contenuta", ha detto Christian Vitta.
17:07 - Disposizioni supplementari per il Canton TicinoGli alberghi (con autorizzazione per più di 50 persone) possono rimanere aperte solo per accogliere a personale legato alla gestione dell'emergenza. Le attività di cantiere restano sospese, salvo attività svolte da 15 o meno persone, così come l'estrazione di pietra naturale (con lo stesso limite di personale sul cantiere). Lo SMCC può concedere delle deroghe se vi sia un prevalente interesse pubblico. Le industrie, fatte salve quelle protette, devono chiedere un'autorizzazione se più del 60% del personale è presente contemporaneamente.
17:04 - Tutto come la Svizzera tranne alcune eccezioniLe diposizioni saranno le medesime valide a livello federale, tranne alcune eccezioni. Quelle federali sono: sono chiusi negozi e mercati, ristoranti, bar, strutture ricreative per il tempo libero. Se vi è un piano di protezione, è ammessa l'apertura di: negozi di generi alimentari, chioschi e negozi in stazioni di servizio. Negozi di cibo d'asporto, take away, eccetera. Farmacie, drogherie, negozi di mezzi ausiliari medici. Uffici e agenzie postali. Punti vendita di telefonia. Banche. Stazioni di servizio. Stazioni di mezzi pubblici. Officine di mezzi di trasporto. Amministrazioni pubbliche. Funerali nella cerchia famigliare. Strutture sanitarie e studi di professionisti della salute. Centri commerciali del fai da te e del giardinaggio. Strutture che forniscono servizi alla persona: parrucchieri, massaggio, tatuatori. Tutti i dettagli si trovano sul sito della Confederazione.
17:02 - Misure discusse con le parti sociali e i medici"A partire dal 4 maggio il Canton Ticino sarà totalmente allineato con l'Ordinanza federale".
17:01 - Christian Vitta informa sulle direttive"Con passi attenti stiamo allentando le misure in Ticino, più restrittive rispetto a quelle in vigore nel resto della Svizzera", ha detto il presidente del Consiglio di Stato, introducendo i cambiamenti.
17:00 - Inizia la conferenza stampa
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