
«È un mondo attivo, ma che deve fare qualche riflessione su sé stesso, guardare "al suo interno" e soprattutto a che possibilità può avere di continuare nel suo futuro» lo afferma il presidente di Federviti Davide Cadenazzi ai microfoni di Ticinonews.
Sfide interne ed esterne
La situazione attuale della viticoltura ticinese presenta sfide sia esterne che interne. Le prime sono dettate dai fattori metereologici, inaspettati, mentre le seconde sono legate alla diminuzione dei soci e all’assenza di giovani, che comporta una mancanza di ricambio generazionale. Sono stati questi i temi centrali dell’Assemblea dei delegati di Federviti che si è tenuta oggi.
Il ricambio generazionale
«Stiamo lavorando proprio con un focus importante sul ricambio generazionale. I viticoltori più anziani quando lasciano la propria attività magari non trovano subito qualcuno che rilevi la propria struttura» rivela Cadenazzi «le generazioni più giovani si sono un pochino allontanate dal mondo viticolo nello specifico. In certe condizioni ci sono giovani che rilevano, continuano o ampliano l’azienda, e in altre situazioni, immagino più difficoltose, dove l’onere lavorativo è superiore, lì è più difficile trovare il ricambio».
Il 2023 è stato impegnativo
La scorsa annata ha rappresentato una prova impegnativa per i viticoltori ticinesi sia in termini di sfide esterne che di carico di lavoro. Nonostante il raccolto non sia stato disastroso, anzi anche di buona qualità, il percorso verso la vendemmia è stato particolarmente tortuoso e impegnativo.
I viticoltori messi a dura prova
Stefano Bollani, presidente di Federviti Biasca e Valli, sostiene che «ha messo a dura prova l’impegno e la pazienza dei viticoltori perché è iniziato tardivo. Non arrivavano le precipitazioni e quando sono arrivate, sono arrivate un po’ troppo generose. Nel mese di giugno, che è il mese più delicato per la viticoltura e per la vigna, perché appunto è in fiore, ci sono state molte precipitazioni; quindi, il viticoltore era sempre un po’ sotto stress.» Inoltre, ribadisce Bollani «la finestra di bel tempo era veramente limitata per poter effettuare i trattamenti e quando finalmente si pensava di poter riprendere fiato, nel mese di luglio purtroppo in alcune zone del Cantone e della Mesolcina ci sono state le grandinate».
Il futuro
Con l’arrivo del nuovo anno sorgono nuove sfide. Sebbene l’inizio sia positivo per alcuni versi, le preoccupazioni non mancano.