
"Un reportage angosciante". Lo ha definito così la maggioranza del pubblico che ha assistito al servizio giornalistico de "Le Iene" sul folle gioco "Blue Whale", un virtual game nato in Russia che spinge al suicidio i giovanissimi al termine di una vera e propria ordalia psicologica.
Ma cos'è realmente il "Blue Whale"? Le notizie dell’esistenza di questo gioco hanno iniziato a diffondersi all’incirca un anno fa in Russia. In quel periodo la stampa locale aveva spiegato l’esistenza di “gruppi della morte” attivi su Vkontakte, il Facebook russo, tanto da indurre le autorità a prendere coscienza del problema. Ma ancora non è chiaro se sia nato come 'mossa di marketing' sul web oppure come un vero e proprio strumento per indurre al suicidio.
Il fenomeno dei suicidi giovanili in Russia è una tragica realtà da diversi anni e non è certo nato con questo gioco, che potrebbe però avere, in alcuni casi, svolto la funzione di 'catalizzatore' di una situazione di disagio latente. Il fenomeno appare più come una conseguenza del problema dei suicidi giovanili, amplificato dal vasto mondo dei social.
Il gioco prende il nome dallo spiaggiamento dei cetacei dopo che questi hanno perso l'orientamento, dura cinquanta giorni (uno per ogni prova) ed è guidato da alcuni amministratori (detti "curatori") di appositi gruppi social che seguono gli aspiranti suicidi in uno schema per manipolare le vittime e spingerle a infliggersi tagli sul corpo (alcune prove impongono di incidersi una balena su una parte del corpo con un rasoio), guardare video cruenti di omicidi e suicidi o recarsi sul tetto di edifici molto alti. Il cinquantesimo giorno, infine, la vittima deve suicidarsi gettandosi da un palazzo. La Polizia russia ha arrestato uno degli amministratori di uno di questi 'gruppi della morte', il 22enne Philipp Budeikin. Stando a quanto riferito dalla BBC il ragazzo non si è detto pentito delle sue azioni e ha ammesso una sua responsabilità in almeno 17 casi di minorenni indotti al suicidio.
"Guardate le pagine e gli amici dei vostri figli su Facebook - ha detto a "Le Iene" la madre di una delle vittime, lanciando un appello ai genitori - Guardate anche cosa condividono. State attenti, ma non fate troppe domande. Fateli sentire amati".
Il gioco, come detto, nasce in Russia (dove si dice abbia mietuto più di 150 vittime tra i 9 e i 17 anni, ma appare improbabile che tutte le morti sano causate dal 'fenomeno Blue Whale') e pare essersi diffuso - sia come moda del momento sia nella sua forma più estrema - in paesi quali Brasile, Spagna, Uruguay, Francia, Gran Bretagna, Italia e, stando a un'interrogazione dei deputati PPD Giorgio Fonio e Claudio Franscella, potrebbe essere aprodato anche in Ticino. Le Nouvelliste, inoltre, ha già riferito di un caso confermato nel canton Vaud, ma gli inquirenti hanno invitato alla prudenza.
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