Ticino
Le Processioni di Mendrisio sono patrimonio dell'Unesco
Le Processioni di Mendrisio sono patrimonio dell'Unesco
Le Processioni di Mendrisio sono patrimonio dell'Unesco
Redazione
5 anni fa
La decisione è stata ufficializzata oggi a Bogotà dal Comitato Intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale

Giornata importante e d'orgoglio per il Mendrisiotto. Le processioni della Settimana Santa di Mendrisio sono entrate ufficialmente a far parte della Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità (UNESCO). Lo ha deciso il Comitato Intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, riunitosi oggi a Bogotá (Colombia) per il suo 14esimo incontro, durante il quale ha esaminato 42 candidature provenienti da tutto il mondo. La candidatura di Mendrisio era stata depositata nel marzo 2018 ed era stata preparata dall’Ufficio federale della cultura (UFC) e dalla Fondazione Processioni storiche di Mendrisio, con il sostegno delle autorità comunali del capoluogo momò. 

Le processioni rappresentano la Passione di Cristo e sono portatrici di una tradizione vivente che, tramandata di generazione in generazione, si esprime in particolare attraverso la creazione di lampioni e tele illuminate. La tradizionale ricorrenza ha luogo ogni anno il Giovedì e il Venerdì Santo e attrae migliaia di spettatori. La processione del giovedì, in particolare, è dedicata alla rappresentazione della Passione e del Cammino della Croce ed è animata da circa 270 figuranti. Quella del venerdì, più austera e solenne, è dedicata al raccoglimento. Vi partecipano 700 abitanti del luogo fra bambini e adulti, i quali sfilano portando una serie di oggetti cerimoniali, accompagnati da vari corpi musicali.

Durante le processioni le luci della città si spengono e le vie sono illuminate soltanto dal chiarore dei cosiddetti «trasparenti», dipinti traslucidi montati su telai e illuminati dall’interno. Realizzati secondo una tecnica specifica che risale al Settecento, i trasparenti sono una particolarità di queste processioni. L’intento di conservare questa abilità pittorica, sia essa impiegata per restaurare oggetti centenari o crearne di nuovi, costituisce un elemento fondamentale della candidatura.

Con la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che si distingue dalla Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, l’UNESCO mira a proteggere un patrimonio che non si materializza nello spazio ma nel tempo, nelle pratiche comunitarie e nelle interazioni sociali. Questo patrimonio comprende tradizioni viventi come le espressioni orali, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, i riti e le feste, le conoscenze relative alla natura e all’universo e le abilità artigianali.

Non si tratta della prima tradizione esclusivamente elvetica a entrare nella lista dell'UNESCO di recente. In precedenza, era toccato alla Fête des Vignerons nel 2016 e al Carnevale di Basilea nel 2017.

Sul suo profilo Twitter il Consigliere federale ticinese Ignazio Cassis si è congratulato per l'importante traguardo: "Complimenti alle centinaia di persone che ogni anno contribuiscono a questo miracolo Pasquale!"

   

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