Ticino
Le misure di EOC e Moncucco per evitare il lockdown
Foto © CdT/ Chiara Zocchetti
Foto © CdT/ Chiara Zocchetti
Marco Jäggli
4 anni fa
L’Ente ospedaliero e la direzione della Clinica Moncucco, in settimana hanno scritto al Consiglio di Stato una lista di provvedimenti da prendere in fretta in alternativa a una serrata

Una serie di misure contenitive da applicare al più presto, per evitare un secondo Lockdown come in primavera: questo il contenuto di una lettera indirizzata al Consiglio di Stato dall’Ente ospedaliero Cantonale e la direzione della Clinica luganese Moncucco. Lo ha anticipato questa mattina “Il Caffé”. Nella missiva, firmata dal direttore generale e dal capo Area medica dell’Ente ospedaliero, Giorgio Pellanda e Paolo Ferrari, e per la Clinica Moncucco, dal direttore, Christian Camponovo, e dal direttore sanitario, Christian Garzoni, non solo nuovi provvedimenti ma anche l’indicazione a mantenere o rinforzare quelli già in vigore.

Estensione dell’obbligo delle mascherine
In primis, si parte con la raccomandazione al mantenimento della distanzamento a 1,5 metri, la mascherina obbligatoria in tutti i luoghi chiusi, anche laddove l’obbligo non è stato ancora definito. Obbligo esteso anche nei luoghi aperti ad alto rischio, come ad esempio il mercato. Si consiglia fortemente inoltre l’autoisolamento volontario in caso di simpatia compatibili con la malattia, sottoponendosi quanto prima al tampone.

Agli anziani: “evitate attività non essenziali”
Alle categorie a rischio, dagli over-65 a chi ha malattie pregresse, divene raccomandato di astenersi da tutte le attività ritenute non essenziali. Viene inoltre suggerito di ripristinare i servizi d’aiuto alle fasce più deboli, come ad esempio quello per la spesa a domicilio.

Limite agli assembramenti
Si continua suggerendo di limitare le dimensioni delle riunioni al chiuso e all’aperto, misura che, scrivono i firmatari, dovrebbe interessare anche gruppi di poche persone per una maggiore efficacia.

Misure sul lavoro e telelavoro
Moncucco e EOC chiedono di estendere l’uso del lavoro a distanza, dove possibile, in tutta l’Amministrazione cantonale, con l’aggiunta dell’utilizzo generalizzato delle mascherine nelle imprese; il ritorno alle riunioni in modalità virtuale; la pulizia costante delle superfici, scrivanie, maniglie, pulsantiere e la ventilazione degli spazi interni.

Ristoranti e scuole
Si raccomanda di introdurre da subito il limite di 4 persone al tavolo, famiglie escluse, e di introdurre la mascherina obbligatoria alle medie, con il divieto di gite che prevedono spostamenti in bus o in treno. Sempre per le scuole, da introdurre dopo le vacanze dei morti le mascherine sul tragitto casa-scuola e “modalità alternative” per l’educazione fisica.

Manifestazioni e sport
Si chiede lo stop a tutte le manfiestazioni, siano esse sagre, mercatini o fiere, con lo stop anche alle funzioni funzioni religiose.

Inoltre due misure da introdurre dopo le vacanze di inizio novembre: le mascherine sui trasporti nel tragitto casa-scuola e modalità alternative di educazione fisica. Infine, si suggerisce anche lo stop allo sport amatoriale, da subito, e altri tipi di attività ricreative come cori, bande, club di lettura, eccetera.

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