
Al di là della battaglia per i seggi in Municipio, sul quale si è concentrata anche l'attenzione dei media, come in ogni elezione comunale la lotta elettorale è stata serrata anche per trovare spazio nel Consiglio comunale della Nuova Bellinzona.
Tra figure più o meno note, tra cui pure alcuni granconsiglieri, numerosi sono stati anche i giovani che hanno provato a candidarsi con l'obiettivo di portare una ventata d'aria fresca nel Legislativo cittadino. A essere eletti alla fine sono stati sei esponenti degli "under 30" e tra loro troviamo Sabina Calastri (classe 1994, PLR) di Sementina, figlia del noto papà Riccardo, ex sindaco di Sementina e tra i fautori dell'aggregazione.
Per la prima volta in lizza per un’elezione, subito eletta nel Consiglio comunale, tra l’altro in un momento storico trattandosi del primo legislativo della Nuova Bellinzona… Emozionata?"L’emozione è grande, tanta quanto la felicità per aver raggiunto questo traguardo in un momento così particolare, storico, come la nascita della nuova Bellinzona, la mia città".
La sua entrata in politica coincide con l’uscita di suo padre… Può avere giocato a suo favore nella votazione?"Penso proprio di sì. Mio papà Riccardo, con Andrea Bersani e Mario Branda, è stato uno dei fautori dell’aggregazione e in molti avrebbero voluto che lui andasse in lista. Invece ha rinunciato, perché dopo 16 anni in Gran Consiglio e altri 9 come sindaco di Sementina ha ritenuto giusto dare spazio ai giovani e a forze nuove. Quando mi hanno chiesto se mi interessava affrontare questa sfida ho accettato con entusiasmo e, alla luce del risultato, al di là del mio impegno, ho senz’altro raccolto molto di quanto ha seminato lui. Sono molto orgogliosa di mio padre e sono fiera di questa elezione che mi permette di seguire, almeno un pochino, le sue orme. Penso inoltre che l’alta percentuale di persone che sono andate a votare dimostra l’interesse e la bontà di questo grande progetto".
Sabina accetterà qualche consiglio dal papà oppure guarderà dritta per la sua strada?"Certo che ascolterò i suoi consigli, non solo in quanto mio padre, ma per rispetto all’esperienza che ha accumulato in tanti anni di attività politica. Per me lui è un grande esempio. Accettare consigli in questo campo, quando si è alle prime armi, penso sia saggio e parte integrante del processo di crescita personale. Questo non significa che non userò la mia testa, ascoltare non significa lasciarsi condizionare. Saper sostenere le proprie idee ed essere libera di scegliere è fondamentale, nonché indice di coraggio. E questo l’ho imparato da lui".
Gli studi a Coira (all'Alta scuola pedagogica) potrebbero rivelarsi una difficoltà nel conciliare gli impegni scolastici con le sedute di CC a Bellinzona?"Coira non è dall’altra parte del mondo (ride). Torno quasi ogni fine settimana a casa e, all’occorrenza, potrei tornare anche più spesso. Non vedo alcun problema nel conciliare le due cose e, tra un anno, avrò terminato il mio bachelor. Gli impegni non mi spaventano!"
In Consiglio comunale troverà altri due giovanissimi: Lisa Boscolo (GISO) e Fabio Käppeli (PLR). Sono una rappresentazione sufficiente o sarebbe stata buona cosa avere qualche giovane in più?"Ovviamente mi piacerebbe essere circondata da coetanei, ma in questo CC sono stati eletti diversi candidati sotto i 30 anni e questo è già un bel risultato. In occasione della campagna elettorale ho veramente incontrato tantissimi giovani che, come me, condividono un vivo interesse per l’evoluzione della nostra città. Un segnale importante che lascia ben sperare per il futuro".
Venendo da uno dei “quartieri”, è rimasta un po’ delusa nel constatare che solo uno dei Municipali (Bersani ndr) non proviene dalla “vecchia” Bellinzona?"Ammetto di sì. Mi sarei aspettata almeno un rappresentante in più proveniente da uno dei comuni della cintura in Municipio, questo per infondere maggiore sicurezza a chi teme che il centro continuerà ad avere più forza rispetto alla periferia. Mi auguro che non sarà così. Personalmente vorrei che tutti, da ora in avanti, ci sentissimo cittadini di Bellinzona, punto. Tutti allo stesso livello, un equilibrio giusto e del tutto naturale, come in qualsiasi altra città".
Né nel Municipio bellinzonese, né in quello di Riviera, vi saranno delle donne. Un peccato o una tendenza della politica ticinese di difficile inversione?"Le donne in politica sono sempre troppo poche ed è un vero peccato che in questi due nuovi esecutivi siano del tutto assenti. Non è un problema solo ticinese e spero che continuando a insistere, piano pianino, le cose col tempo cambieranno: le donne devono osare di più e far sentire maggiormente la loro voce a tutti i livelli. Io credo veramente nell’importanza di avere donne in politica: sono convinta che lo sguardo femminile sul mondo sia diverso per natura e per esperienza di vita, anche nel quotidiano. La donna ha un diverso senso della progettualità e la capacità di individuare soluzioni che risultano migliori anche qualitativamente per donne, uomini, bambini, anziani. Questo perché le donne sanno cosa significa occuparsi di qualcun altro, ce l’hanno nel DNA, e lo sanno fare bene. Ma sanno fare bene anche un sacco di altre cose. Hanno una maggiore sensibilità, anche in ambito culturale, e per loro è istintivo lottare per garantire a tutti una migliore qualità di vita. Se tutte le donne avessero votato solo donne, i risultati elettorali sarebbero stati decisamente diversi!"
OC
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