Ticino
Lavoro, studio, esperienze: ecco cosa hanno scelto quest'anno gli apprendisti
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 giorni fa
Stando a un sondaggio condotto tra maggio e giugno, il 41% dei giovani ha già trovato un lavoro, mentre il 24% proseguirà gli studi.

Due terzi degli apprendisti hanno le idee in chiaro: il 41% ha trovato un impiego prima di concludere la formazione professionale, mentre il 24% proseguirà gli studi in una Scuola universitaria professionale o in una Scuola specializzata superiore, con un corso passerella oppure con un anno integrativo per ottenere la maturità professionale. È quanto emerge dal sondaggio condotto tra maggio e giugno dalla Divisione della formazione professionale (DFP) del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), al quale hanno risposto 940 giovani in procinto di ottenere il diploma.

Lavoro e studio

Rispetto al 2024, è stabile la quota di chi ha già firmato un contratto di lavoro, mentre cala l’interesse per gli studi (-5%), ma resta una scelta importante, soprattutto tra chi ha frequentato la scuola a tempo pieno. Tra chi ha già trovato lavoro, il 90% sarà impiegato nella professione appresa, con un significativo aumento di coloro che restano nell’azienda di formazione: l’83% rispetto al 73% dell’anno scorso. Il 69% verrà assunto a tempo indeterminato, mentre il 27% inizierà con un contratto a termine. Sono quattordici i giovani (4%) che intraprenderanno subito un’attività indipendente, "un dato che testimonia la presenza, seppur minoritaria, di uno spirito imprenditoriale tra le nuove leve", sottolinea il DECS. L’indagine conferma anche il valore dell’apprendistato in azienda come trampolino verso l’occupazione: il 49% di chi ha seguito questo percorso ha già un lavoro, contro appena il 19% di chi ha optato per la formazione a tempo pieno.

Chi deve ancora decidere

Anche chi non ha ancora preso una decisione definitiva (un terzo dei rispondenti) mostra un atteggiamento proattivo: molti stanno cercando lavoro (19%), altri intendono svolgere il servizio militare, alcuni rimarranno temporaneamente in azienda o cercheranno impieghi part-time, altri ancora prevedono di frequentare corsi di lingua o di partire per un’esperienza all’estero.

Voglia di esperienze

Il sondaggio rivela infine una forte voglia di mobilità e crescita personale: oltre la metà dei rispondenti desidera fare un soggiorno linguistico e il 42% vorrebbe svolgere uno stage fuori cantone o all’estero, con il tedesco e l’inglese come lingue più richieste.

Quattro su cinque soddisfatti della formazione ricevuta

L’85% dei giovani si dichiara soddisfatto del percorso formativo appena concluso. Il restante 15% (poco o per nulla soddisfatto) propone di incrementare la qualità dell’insegnamento, la motivazione dei docenti come pure dei formatori in azienda e di migliorare l’allineamento tra gli apprendimenti scolastici e la realtà lavorativa. "Riscontri che verranno tenuti in considerazione", sottolinea il DECS.

Le scelte dal 2007 a oggi

Le scelte dei giovani al termine della formazione professionale in Ticino sono rimaste relativamente stabili tra il 2007 e il 2019. A partire dal 2020 emergono invece nuove tendenze, rimarca il DECS. La percentuale di giovani che trova subito un’occupazione è cresciuta sensibilmente, superando il 40% già nel 2021 e mantenendosi poi su valori elevati. Conseguentemente la quota di chi è alla ricerca di un lavoro è diminuita in modo marcato, fino a scendere sotto il 15%. Le intenzioni di proseguire gli studi, dopo un aumento progressivo fino al 2020, passano dal 33% a circa il 23%. "Questo dato potrebbe riflettere la scelta di restare o entrare tempestivamente nel mercato del lavoro per acquisire esperienza pratica e poi valutare percorsi di specializzazione successivi, magari più mirati alle esigenze concrete delle aziende e all’evoluzione delle competenze richieste".