
304 firme. Sono numerosi, rispetto alla popolazione, i cittadini di Lavertezzo che hanno firmato una petizione contro l'aggregazione con la città di Locarno. Ricordiamo che il Consiglio di Stato ha approvato – circa due settimane fa – la richiesta dei due Comuni che confinano in zona Riazzino di aggregarsi. È stata quindi istituita la Commissione di studio (di cui fanno parte municipali e tecnici), incaricata di elaborare un progetto in tal senso. Una decisione che ha soddisfatto i sindaci di Locarno e Lavertezzo, rispettivamente Alain Scherrer e Tamara Bettazza, ma non tutti i cittadini. Un gruppo di loro, capitanato tra l’altro dall’ex municipale Giorgio Bacciarini, ha infatti inviato una lettera all’Esecutivo e ha anche fatto scattare una raccolta firme per lanciare una petizione contro questo proposito.
Alla campagna si è unito anche l’ex sindaco di Lavertezzo Roberto Bacciarini, a cui abbiamo chiesto perché vi sia contrarietà a questa possibile aggregazione. “Semplicemente perché con Locarno non abbiamo niente a che spartire, se non il territorio del piano che è confinante”, ha risposto Bacciarini ai microfoni di Ticinonews. “Abbiamo una vicinanza con Gordola e Cugnasco-Gerra, e questa potrebbe essere una nostra visione di progetto aggregativo”.
Le richieste
I firmatari adesso vogliono un confronto con il Municipio “per capire perché sia andato a fare questo passo senza interpellare la popolazione”, ha aggiunto Bacciarini. “So che è stato fatto un esercizio con i membri del Legislativo, ma non si è trattato di un consiglio comunale convocato ufficialmente, bensì di una riunione. Io non credo che la dozzina di persone che ha prediletto Locarno sia rappresentativa di oltre 700 cittadini che vanno a votare. Noi oggi depositiamo 304 firme, di cui il 99% aventi diritto di voto”.
Bertazza: “L’aggregazione? Una decisione frutto di analisi”
Una presa di posizione, quella espressa da questo gruppo di cittadini, che ora il Municipio dovrà valutare. “Prenderemo in consegna la petizione, dopodiché sarà compito dell’Esecutivo analizzarla, fare le necessarie valutazioni e dare le debite risposte”, ci ha spiegato la sindaca Tamara Bertazza, la quale ha ricordato che la via aggregativa è stata scelta “basandosi su dati emersi dopo analisi e approfondimenti”.