
Dopo 46 anni di attività, l’Associazione Cultura Popolare (Acp) chiude definitivamente i battenti, annuncia in un comunicato stampa. La chiusura sarà effettiva dal 31 dicembre di quest’anno e è stata definita come un “decisione sofferta”. Tra le motivazioni che hanno spinto a questa decisione, la constatazione dell'aumento dell’individualismo “che spinge alcune persone, ad interessarsi a qualcuno o qualcosa solo se vedono un interesse economico e materiale”. Viene anche citata la pandemia di Covid-19 che ha costretto l’associazione a interrompere temporaneamente le attività e ha quindi influenzato l’equilibrio finanziario così come le relazioni con il pubblico di quest’ultima.
La decisione
Secondo l’associazione, questa scelta è stata motivata da numerosi aspetti. Tra questi, la volontà di molti collaboratori di imboccare nuove strade personali; sul comunicato è infatti possibile leggere: “Per assicurare la continuità di un’associazione come la nostra, non occorre solo una base finanziaria solida, ma anche tanto tempo da dedicare con costanza e tenacia”.
Il lavoro dell’associazione
In questi 46 anni d’attività l’Acp ha creato diversi momenti d’incontro sui temi, tra gli altri, della salute, dell’alimentazione, dell’ecologia e dell’ambiente: “Per anni ha esplorato i territori della cultura con piglio alternativo, offrendo occasioni per capire il mondo da altri punti di vista rispetto al pensiero mainstream”. Ha inoltre partecipato a creare uno spazio teatrale e cinematografico affermando: “L’associazione ha contribuito per quasi mezzo secolo ad essere e a fare cultura, nell’accezione più ampia del termine”