
Nell’indagine sulle presunte tangenti lombarde ha convolto anche l'europarlamentare Lara Comi. I pubblici ministeri di Milano stanno infatti indagando su "contratti di consulenza" ottenuti, attraverso Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di Forza Italia a Varese e ritenuto il "burattinaio" di un presunto sistema corruttivo emerso con gli arresti di martedì, da "una società riconducibile a Lara Comi", eurodeputata e coordinatrice provinciale di Forza Italia di Varese (vedi articolo suggerito).
La diretta interessata ha preso posizione ieri via social, smentendo con decisione le accuse: "Nel bel mezzo della mia campagna elettorale per le prossime elezioni europee leggo con stupore che un dispaccio di agenzia pubblica col condizionale la notizia del presunto coinvolgimento nella nota inchiesta in corso di una "società riconducibile a Lara Comi" e di una "società di Lara Comi" asserita destinataria di consulenze oggetto di indagine".
"Devo infatti precisare che l'unica mia società di comunicazione é la Premium Consulting regolarmente denunciata all'interno della Dichiarazione di interessi finanziari dei deputati lettera D), a norma del Regolamento del Parlamento europeo e consultabile pubblicamente sulla pagina web del Parlamento europeo all'interno della voce "dichiarazioni" presente sulla mia scheda di deputato. Tale società non ha nulla a che spartire con le consulenze sotto inchiesta e non ve ne é nessun' altra a me riconducibile".
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