
La Clinica Luganese Moncucco è diventata ufficialmente un ospedale Covid-19. Christian Camponovo, direttore della struttura durante il TgSpeciale in onda su Teleticino ha risposto ad alcune domande sul cambiamento del Pronto soccorso e sulla situazione straordinaria che tutti stanno vivendo.
Com’è cambiata il Pronto Soccorso?“Il Pronto soccorso è cambiato drasticamente, l’attività è stata ridotta di molto, ora i pazienti che necessitano il pronto soccorso sono invitati a rivolgersi ad altre strutture” ha spiegato Camponovo e ha aggiunto: “Ora presso il nostro PS accogliamo solo pazienti che hanno problemi alle vie aeree”.
Si immagina ci sia un altro e nuovo carico di lavoro, riuscite a coprire i turni con il personale che avete?“Per il momento riusciamo a far fronte al lavoro con il nostro personale, perché comunque abbiamo interrotto una serie di attività e quindi tutti si sono messi a disposizione in altro modo. Ora si tratta di capire fino a dove riusciamo a tenere il colpo, sicuramente abbiamo problemi con i letti di terapia intensiva”.
Koch ha dichiarato che lunedì prossimo in Ticino si potrebbe arrivare alla saturazione della terapia intensiva, è allarmante.“Io penso che è una affermazione fuori luogo, non penso che conosca cosa il ticino sta mettendo in piedi in Ticino. Certo, ci saranno delle ristrettezze ed è giusto dirlo ma penso che stiamo lavorando tutti tra pubblico e privato per aumentare le capacità mantenendo la qualità sufficiente”. Ha spiegato senza mezzi toni il direttore della Clinica. “Quando non avremo più forze e idee poi si potrà anche dire quello che ha detto Koch, farlo oggi mi sembra poco serio e poco rispettoso” ha concluso.
Il piano B era la clinica Moncucco, se doveste arrivare al limite esiste anche un piano C o D?“Io penso che la risposta del sistema sanitario è stata pronta, ci siamo mossi con qualche giorno di anticipo, questo è importante dirlo e sottolinearlo, ci dovranno essere altri passi” ha spiegato. In ogni caso, Camponovo parla chiaro: “Non mi sento di tranquillizzare la popolazione perché si devono rendere conto che il contributo più grosso lo deve dare il singolo cittadino, è da 15 giorni che con il personale sanitario lo diciamo: la popolazione deve aiutarci per ridurre e rallentare la velocità con cui si sta diffondendo il virus e lo si può fare con un comportamento attento”. E comportamento attento, lo ricordiamo, vuol dire “limitare i contatti sociali, è una cosa abbastanza semplice da fare”. “Lo so che non è bello ma penso che si possa fare un sacrificio”.
Il personale sanitario è sovracaricato, quante ore deve lavorare?“Per il momento siamo in un regime ordinario, più o meno, abbiamo cambiato i turni di lavoro e vanno dalle 8 alle 12 ore al giorno ma garantiamo ancora settimane di lavoro con un carico adeguato”. È chiaro, però, aggiunge il direttore che “con l’aumentare degli ammalati bisognerà fare qualche sacrificio in più e i turni che saranno richiesti potranno aumentare e si distaccheranno dal regime ordinario”.
Ha nominato i sacrifici, però ci sono ancora assembramenti in tutte le fasce della popolazione, secondo lei è passato il messaggio?“Non ho molta percezione di quello che succede fuori, quello che mi sembra di capire è che il nostro essere poco ligi alle regole non ci sta aiutando”. “La Cina è riuscita a gestire la crisi perché la popolazione ha rispettato in modo stretto le regole, e si trattava di regole non tanto più severe delle nostre ma le hanno rispettate in modo diligente e questo ha aiutato, qui dovrebbero fare lo stesso per evitare conseguenze drammatiche”.
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