TICINO
L'appello del settore sociale: "Basta tagli, il sistema non ne può sopportare altri"
Redazione
2 giorni fa
È chiara la richiesta dell’Associazione ticinese istituzioni sociali, che sottolinea l’impatto delle misure di risparmio: nel 2024, su 20 enti 13 hanno chiuso in perdita.

"Chiediamo alla politica di non incidere ulteriormente." È chiaro l'appello lanciato dell’Associazione Ticinese Istituzioni Sociali ATIS, che in occasione della sua Assemblea ordinaria ha esposto ai media gli effetti registrati a seguito delle misure di risparmio nei preventivi 2024 e 2025. A dimostrarlo, ci conferma il presidente dell'associazione Mauro Mini, un sondaggio interno sui bilanci 2024. "Su 20 strutture che hanno risposto al sondaggio, 13 hanno chiuso con un deficit, 5 a pareggio e solo 2 con un minimo utile. Le misure, quindi, un impatto lo hanno avuto".

I tre interventi che hanno toccato il settore

Ricordiamo che i risparmi decisi dal Cantone sono arrivati in primis con il preventivo 2024 sotto forma di tagli lineari per circa 1,5 milioni, prelievi su fondi (per 6 milioni, giudicati dall'ATIS ingiusti poiché premiano i virtuosi e per cui è peraltro in corso una procedura al Tribunale amministrativo) e altre misure spot per un altro milione. Nonostante non si paventino chiusure o riduzione di attività nel settore sociale, ATIS - ricordando che si tratta di un mondo di collaborazione ed equilibrio con lo Stato, e non di sussidi - avverte che la tenuta del sistema non potrà sopportare ulteriori tagli rilevanti. "La situazione finanziaria è cambiata: non siamo al punto di parlare di pericolo di sopravvivenza, ma gli enti sono più fragili e precari". Non solo: "Sarebbe un peccato incrinare un ottimo partenariato che risponde a un bisogno della popolazione".

La nuova Legge sulle commesse pubbliche? Tutti scontenti

Oltre ai tagli, si è parlato anche della nuova Legge sulle Commesse Pubbliche. "Dopo alcuni di anni di applicazione di questa legge abbiamo voluto fare un sondaggio tra i nostri membri. I risultati? Un allungamento dei tempi, delle ore amministrative e un incremento dei costi", prosegue Mini. Un'insoddisfazione generale, insomma, la quale "dimostra che un’applicazione generalizzata non va bene. Quello che vogliamo chiedere (e ci faremo promotori in tal senso) è di prevedere un’applicazione più duttile – soprattutto nell’ambito degli investimenti e negli aspetti edili – ma meno nella gestione ordinaria.”

Disabilità, dipendenze e protezione dei minori

L'associazione ATIS raggruppa 18 Istituti per persone con disabilità, 7 Centri educativi minorili, 3 Istituzioni nell’ambito delle dipendenze e 3 Servizi d’appoggio con una presa in carico di circa 4'000 utenti. Abbiamo approfondito il settore della protezione dei minori con il coordinatore della Conferenza dei Direttori dei centri educativi per Minorenni Mario Ferrarini, al quale "preoccupano i tagli che potrebbero arrivare nel 2026, 2027 e così via. Il timore più grande è che le conquiste fatte a favore dei giovani e delle loro famiglie, ma anche dei collaboratori, vadano perse".