Ticino
"L'annuncio di Koch ha fatto discutere anche noi pediatri"
"L'annuncio di Koch ha fatto discutere anche noi pediatri"
"L'annuncio di Koch ha fatto discutere anche noi pediatri"
Redazione
5 anni fa
Secondo il dottor Gianluca Bianchetti le affermazione di Koch sulla non-infettività dei bambini hanno portato ulteriore confusione, anche tra gli specialisti

Hanno fatto discutere le dichiarazioni di ieri di Daniel Koch, delegato per il covid-19 dell'UFSP, secondo il quale i nonni potrebbero riabbracciare senza problemi i loro nipoti in quanto, come dichiarato più volte nel corso conferenza stampa del pomeriggio, i bambini non sarebbero vettori del coronavirus e non si ammalerebbero. Teleticino ne ha parlato con Gianluca Bianchetti, pediatra, per sapere cosa ne pensa la comunità  ticinese dei medici per l'infanzia.

Cosa pensa delle parole di Daniel Koch, secondo la sua esperienza diretta?Posso dirle che quello che ha detto Koch ha fatto discutere anche noi pediatri, generando confusione anche da noi. Si potrebbe portarli dai nonni, ma non con i genitori per via del mix intergenerazionale, ma non sopra i 10 anni. Io non sono a conoscenza di studi che dimostrano che un bambino di 8-9 anni non possa trasmettere il virus. Mercoledì sera noi pediatri ci incontreremo con il dottor Merlani e con un infettivologo di Berna, che speriamo ci chiariranno definitivamente la situazione secondo gli ultimi studi. Vedremo cosa potranno dimostrarci. Ad ogni modo io ho l'impressione che i genitori temano non tanto per loro quanto per i loro figli, quindi quando ci chiedono se possono portarli a scuola o no, onestamente ho difficoltà a rispondere e penso che questa risposta al momento non ce l'abbia nessuno. Vedremo cosa ci diranno mercoledì.

L'istituto americano di salute pubblica dichiara che le precauzioni vanno applicate a tutte le fasce d'età, come misura precauzionale. Pensa sarebbe stato un atteggiamento più efficace?Assolutamente sì. Le faccio un esempio: noi pediatri, come tutti i medici, vediamo il 10-15% dei pazienti che vedevamo prima. I genitori hanno paura di portare i loro figli dal medico, quanta paura avranno allora di portarli a scuola, in un ambiente dove è difficile che i bambini riescano a mantenere le distanze sociali e seguire perfettamente le norme d'igiene. Io, personalmente, proporrei di lasciare la libertà di scelta, come si è proposto in Francia: chi vuole portare i figli a scuola lo può fare, adattandosi alla situazione e alle necessità individuali. Ci sarebbero meno scolari nelle classi e sarebbero garantite le esigenze dei genitori.

Lei, personalmente, manderebbe i suoi figli a scuola?Sinceramente no. Penso ci siano ancora troppi rischi e non abbiamo risposte sicure.

I difensori della riapertura parlano però della necessità di tutelare la salute psicologica dei bambini, per aiutarli a ritrovare i contatti.Su questo sono d'accordo. Il problema però è che abbiamo a che fare con una situazione eccezionale e ci sono molte cose da valutare. È chiaro che rimangano dei dubbi se i bambini siano effettivamente infettivi o no, e noi non abbiamo risposte precise.

 

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