
"Dopo 7 anni di assenza dal Ccl cantonale, ci domandiamo se ormai Alvad non sia diventata - non solamente per la presidenza pluridecennale del Dr. Stefano Gilardi, ma anche per lo stile di gestione del personale - la Bielorussia dei servizi ticinesi di assistenza e cura a domicilio di interesse pubblico". Usa questi termini il sindacato Vpod nei confronti del servizio pubblico di cure a domicilio Alvad (Associazione locarnese e valmaggese di assistenza e cura a domicilio). A essere nel mirino del sindacato dei dipendenti pubblici e del settore sociosanitario è l'assenza di un contratto collettivo di lavoro per il personale del Servizio. "Questa assenza del Ccl è sinora avvenuta nell'indifferenza della politica locale locarnese (malgrado alcuni tentativi di sensibilizzazione da parte del Sindacato): cosa vergognosa dati i lauti finanziamenti comunali e cantonali che affluiscono nelle casse di Alvad".
"Ostruzionismo"
"Il rifiuto di firmare il CCL cantonale nel 2016 è stato voluto dai vertici di Alvad per impedire al Sindacato di tutelare efficacemente gli operatori e le operatrici sociosanitarie e gli altri dipendenti dell'Associazione", commenta il Vpod. "Possiamo facilmente immaginare la grande paura che regna in questo momento tra il personale di Alvad Locarno, dopo che sono stati inoltrati atti parlamentari a livello cantonale e comunale, che traggono spunto dalle denunce contenute in una lettera al Dss del 20 settembre 2022 da parte di un 'folto numero di collaboratrici e collaboratori'”. Il sindacato invita quindi il personale del servizio di cure a domicilio a prendere contatto con loro "per segnalare i problemi in forma confidenziale".
Interrogazione dell'MpS
Lo scorso mese di luglio, il deputato dell'MpS Matteo Pronzini ha presentato un'interrogazione in cui accusa Alvad di fare dumping salariale. "Le condizioni di lavoro presso Alvad sono, su molti importanti aspetti, peggiori di quelle contenute nel CCL di riferimento".