
Da martedì il ponte di Visletto è transitabile per i turisti che hanno una prenotazione. Nonostante le grandi difficoltà che la Vallemaggia sta vivendo non manca la voglia e l’interesse di far ripartire la regione in una stagione che solitamente è molto gettonata e i turisti non sono mancati. Come riferito dalla polizia e dalla protezione civile, martedì mattina erano circa una quindicina le auto che si sono presentate provenienti dal Belgio, dall’Olanda, dalla Germania e da oltre Gottardo con una prenotazione. Ma ancora più numerose invece - parliamo di circa una sessantina di auto - le persone che sono arrivate senza una prenotazione e sono state mandate indietro. Una nuova apertura che porterà qualche cambiamento in valle, una nuova speranza e soprattutto una nuova voglia di ripartire. Ticinonews ne ha parlato con Timo Cadlolo, coordinatore del Masterplan Alta Vallemaggia. "Si tratta senz’altro di un attimo molto importante in questa fase di crisi che vogliamo superare e vogliamo sicuramente andare verso una normalizzazione", spiega Cadlolo. "In questo senso la riapertura dei flussi turistici, limitata a coloro che pernottano in Alta Vallemaggia è un segnale molto positivo".
Le strutture come hanno recepito questa possibilità? Dato che nelle scorse settimane molte volevano già chiudere.
"Nell’immediato è stato necessario chiudere. Ci sono stati anche grossi problemi legati alla potabilità dell’acqua e alla fornitura di merci, ma ora questa fase sta passando e buona parte degli operatori turistici attivi al fronte vuole cogliere l’occasione di fare un passo verso la normalità".
In questa fase transitoria è stato richiesto anche il lavoro ridotto?
"È stato richiesto anche il lavoro ridotto naturalmente dalle aziende più strutturate. Qui in Alta Vallemaggia ci sono molti alberghi a gestione famigliare e purtroppo questi sono esclusi da questa forma di sostegno".
Lei è coordinatore del Masterplan Alta Vallemaggia, che è un progetto proprio pensato per trainare a livello socioeconomico la regione. Che ruolo assume adesso il Masterplan?
"Lo strumento è sempre valido, anzi ancora di più. Si mira a uno sviluppo socioeconomico locale attraverso una crescita del turismo. Questo settore è molto importante per l’economia della valle, in quanto genera occupazione ed opportunità imprenditoriali e dunque proseguiamo secondo la linea già stabilita".
Per giorni si sono viste le immagini della distruzione, ma molte zone però non state toccate dall'alluvione. Dove si può andare in tutta sicurezza al momento?
"La Val Rovana si presenta assolutamente intatta. È stata colpita solo marginalmente. Dei piccoli danni ci sono stati, ma sono per la maggior parte superati. E dunque questa valle è pronta ad accogliere flussi turistici. Così come Cevio con la sua splendida piazza, ed anche alcune località della Val Lavizzara".
C'è voglia di ripartire?
"Ce n'è molta di voglia, ce n’è bisogno. Il messaggio da parte nostra è chiaro: benvenuti ora in Alta Vallemaggia, ma con rispetto per le vittime e i luoghi colpiti maggiormente".
Luglio e agosto fondamentali per il resto dell'anno
La voglia di far rivivere la valle, lo abbiamo detto, di certo non manca. In particolare in tutte quelle zone che non sono state toccate direttamente dal maltempo. Ed è il caso della Locanda Fior di Campo a Campo Vallemaggia, dove ci siamo recati per parlarne direttamente con il titolare Vincenzo Pedrazzini. "Possiamo e vogliamo lavorare, anche perché i sostegni vanno dove c'è maggiore necessità e dove lavorare al momento non è possibile". Per la regione è infatti alta stagione e le prenotazioni - prima dell'alluvione - erano quasi al completo. "In luglio e agosto siamo sempre pieni. Sono due mesi fondamentali per il resto dell'anno. Purtroppo, dal 30 giugno non abbiamo più avuto prenotazioni, anche se prima dell'alluvione erano numerose". Ora che il ponte ha parzialmente riaperto la situazione potrebbe migliorare. "Alcuni turisti stanno tornando, soprattutto chi aveva già prenotato. Per questo fine settimana siamo già al completo". Hotel, ma anche ristorante. E anche su questo fronte le cose non vanno meglio. Qui di seguito l'intervista completa.