
Il Consiglio di Stato ha risposto all’interrogazione presentata il 15 ottobre scorso dalla deputata PPD Sara Beretta Piccoli e cofirmatari in cui si chiedevano lumi sull'utilizzo dello ioduro d'argento allo scopo di ridurre la grandine in acqua o in chicchi più piccoli (vedi articolo suggerito).
Prima di entrare nel merito delle domande poste dai deputati il Governo ha sottolineato che il tema sollevato è di parziale competenza della Confederazione, pertanto è stato necessario delucidazioni all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e alla Basilese Assicurazioni. “Nell’ottica di una maggiore protezione della popolazione e dei beni, è in fase di sperimentazione, a nord delle Alpi un trattamento che secondo i promotori sarebbe in grado di ridurre fino al 50% la formazione di chicchi di grandine – ha spiegato il Consiglio di Stato - Il metodo consiste nello spargere, con un piccolo velivolo, una soluzione con ioduro d’argento al centro di correnti ascendenti in occasione di determinate situazioni meteorologiche. Lo ioduro d’argento impedirebbe la formazione di grandi chicchi di grandine e si formerebbero piuttosto piccoli chicchi che, prima di raggiungere terra, si trasformerebbero in nevischio o in pioggia. La compagnia assicurativa Basilese è al momento convinta dell’efficacia di questa tecnica, sebbene i pareri degli esperti non siano unanimi”.
La Legge federale sui prodotti chimici (LPChim) considera lo ioduro d’argento quale composto pericoloso che può essere impiegato a condizione che non arrechi danni alla salute delle persone o all’ambiente. Tocca al responsabile per l’immissione sul mercato verificare questi aspetti nell’ambito del controllo autonomo, mentre le competenze di verifica istituzionale per l’impiego corretto di tali prodotti compete ai Cantoni, per il Ticino alla Sezione protezione aria acqua e suolo (SPAAS).
Il Governo si è detto parzialmente al corrente di questo genere di attività, la cui autorizzazione è limitata nel tempo e in un determinato contesto geografico. Come confermato dall’UFAM si tratta di uno spargimento di sostanze che non richiede un’autorizzazione preliminare. La ditta incaricata dell’operazione (responsabile per l’immissione sul mercato) è tenuta a verificare i possibili rischi per la salute e per l’ambiente, rispettivamente a garantire che lo spargimento non arrechi effetti negativi alla salute umana e all’ambiente.
“Nel 2017 l’UFAM, contattato tramite l‘Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC) dalla ditta in questione, ha confermato questa prassi e ha indicato alla ditta gli obblighi relativi al controllo autonomo. La ditta ha così commissionato a un consulente specializzato un’analisi del rischio ambientale, i cui risultati sono stati messi a disposizione dell‘UFAC e dell’UFAM. Tale analisi avrebbe mostrato che, secondo lo stato delle conoscenze in materia, i residui di argento nelle acque superficiali e nel suolo si situano sotto i valori ecotossicologici denominati PNEC (Predicted No-Effect Concentration)”. L’analisi del rischio “avrebbe quindi escluso che l’impiego di ioduro d’argento per la lotta alla grandine, se utilizzato in base alle condizioni quadro prese in esame, abbia effetti negativi per l’ambiente, per gli organismi acquatici e per il suolo”.
Sulla base della documentazione in questione, i servizi tecnici dell’UFAM hanno comunicato all‘UFAC che, per la protezione dell’ambiente, non sussistevano riserve da formulare all’approvazione della pratica di spargimento.
Per ora non verrà utilizzato in Ticino - Interpellata dalla SPAAS, la Basilese ha confermato di non aver preso in considerazione il Cantone Ticino per questo tipo di esperimento o attività, almeno per il momento. Si è inoltre detta disponibile a informare per tempo i servizi cantonali nel caso in cui questa situazione dovesse cambiare e l’eventuale richiesta sarà valutata “ai sensi della legislazione vigente”. Se del caso, si procederà ad un monitoraggio sul campo in modo da verificare oggettivamente l’eventuale presenza di residui di ioduro d’argento nell’ambiente e dei suoi possibili effetti.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata
