
Sono divergenti i pareri dei due principali sindacati in Ticino, OCST e UNIA, sulla partenza per fine agosto del direttore di Lugano Airport Alessandro Sozzi.
Un direttore che secondo parte del personale ha rivestito un ruolo importante nel clima di tensione creatosi all'interno dello scalo luganese e proprio per questo il sindacalista di UNIA Giorgio Gargantini dichiara al Corriere del Ticino che il suo addio è "un atto dovuto" di fronte a "una manifesta incapacità di gestire la situazione".
"Non nascondo che si tratta di un giorno importante, di una buona notizia" aggiunge Gargantini. "Ora bisogna rimboccarsi le maniche e ricreare un ambiente di lavoro sereno. I dipendenti non hanno mai smesso di lavorare ed è anche grazie a loro se l'aeroporto si sta rimettendo in salute."
Il sindacalista OCST Lorenzo Jelmini sottolinea invece, sempre sul CdT, che "è con Sozzi che l'aeroporto è tornato nelle cifre nere."
"La mia impressione è che sia stato abbandonato dal CdA e dalla politica dopo la presentazione dell'audit, che tra l'altro, pur facendo emergere determinate criticità, non suggeriva di cambiare il direttore."
"Ora la sua partenza mette tutti con le spalle al muro" prosegue Jelmini. "Sembrava la causa di ogni problema... Vedremo cosa succederà, sperando di trovare un nuovo direttore con altrettante competenze e una migliore capacità di gestire le relazioni."
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