
Stati Uniti e Unione europea hanno trovato un accordo sui dazi. L'annuncio è arrivato domenica sera. Nel dettaglio, l'Ue pagherà agli Usa un'aliquota tariffaria del 15%, anche su auto e componenti auto, prodotti farmaceutici e semiconduttori, come indicato in una scheda informativa diffusa dalla Casa Bianca. Invariati, per contro, i dazi settoriali su acciaio, alluminio e rame: l'Ue continuerà a pagare il 50% e le parti discuteranno sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento per questi prodotti. "L'impressione è che sia abbastanza sbilanciato in favore degli Stati Uniti", commenta a Ticinonews Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino. "L'Ue non aveva molte possibilità", ha aggiunto.
Interpharma: "Anche la Svizzera sarà colpita da dazi su medicinali"
"Anche l'industria farmaceutica svizzera sarà indirettamente colpita dai dazi del 15% che andranno a gravare sui prodotti Ue negli Stati Uniti: circa la metà dell'export di medicinali di imprese elvetiche negli Usa avviene infatti attraverso l'Unione europea", ha indicato a Keystone-ATS l'associazione di categoria Interpharma. Finora i medicamenti non erano sottoposti a tariffe. "Quanto annunciato permette di scongiurare scenari ancora peggiori", ha osservato un portavoce di Interpharma. "Chiaro è però che barriere doganali del 15% valide anche per la Svizzera avrebbero un forte impatto negativo, indebolendo a lungo termine sia la ricerca che la produzione. Per rimanere competitivi, la Confederazione e l'Ue devono quindi migliorare ulteriormente le loro condizioni quadro", ha argomentato l'addetto stampa.
"Saranno colpite anche le nostre aziende"
Interpharma, aggiunge Albertoni, "ha sottolineato un elemento importante: noi come Svizzera commerciamo verso gli Stati Uniti passando anche attraverso l'Unione europea e la Cina". Per questo "i dazi statunitensi colpiranno direttamente o indirettamente anche alcune realtà rossocrociate". Inoltre al momento la Svizzera è in attesa di un accordo con l'amministrazione Trump. "Se dovesse graziarci, con dazi inferiori all'UE, in determinati ambiti potrebbe esserci un leggero vantaggio, ma non credo che questo avvenga".