
66'725 spettatori suddivisi su 196 aperture di sipario, di cui 51 sold out, e un’occupazione media in sala dell’80%. Questi, viene spiegato in una nota stampa dell'Ente, i dati principali della stagione 22/23 che rappresentano un record dall’apertura del centro culturale per la stagione delle arti performative gestita dal LAC dopo l’integrazione di LuganoInScena. In crescita "anche l’attività di mediazione culturale, che ha accolto oltre 30’547 partecipanti (escludendo gli studenti agli spettacoli già conteggiati sopra) alle proposte LAC edu, fra le quali spiccano i 17’947 studenti provenienti dai vari ordini scolastici della Svizzera italiana. Ripresa post pandemica completata e superata anche nel settore degli eventi privati, che durante la stagione ha affittato 551 sale per 246 eventi che hanno registrato oltre 25mila partecipanti". Dati che, si legge, "dimostrano che il LAC è stato capace di riprendersi dalla crisi pandemica prima e meglio di istituzioni analoghe. A dimostrarlo l'incremento del 58% dell’affluenza a teatro rispetto al 2019, mentre la media di settore internazionale rimane sotto del 10%, ora che 'l’effetto rimbalzo' dalla pandemia può considerarsi esaurito". L'esempio citato è quello di LAC+, che in poco più di un anno ha superato le 1'300 adesioni. "Un cambio di paradigma rispetto al tradizionale abbonamento a teatro, che, non solo a Lugano, perdeva regolarmente attrattività. Un progetto che è riuscito ad invertire il trend negativo che nell’ultima stagione di LuganoInScena nel 2019 aveva totalizzato meno di 300 abbonamenti".
Sostenibilità finanziaria
Gli altri indicatori positivi "sono legati all’aumentata capacità dell’Ente di generare ricavi e incrementare la percentuale di autofinanziamento che rappresenta la parte variabile che, sommata al contributo fisso della Città di Lugano, garantisce lo sviluppo sostenibile del progetto del LAC. La trasformazione del LAC da luogo di ospitalità a centro di produzione e diffusione ha definito un cambio paradigmatico di missione e di modello gestionale, con l’integrazione di LuganoInScena nel corso del mandato 20/24. Con la gestione diretta della stagione e delle produzioni di teatro e danza, il nuovo modello ha permesso di agire direttamente sulle diverse fonti di ricavo con grande flessibilità. Lo sviluppo manageriale di impronta aziendale definito nel Business Plan 20/24, ha rafforzato i centri di competenza a sostegno della proposta culturale e ha orientato l’organizzazione al controllo della gestione e al monitoraggio della performance".
Ricavi propri per 8.15 milioni
"Se il primo risultato di questo cambio ha consentito di superare senza gravi perdite il periodo pandemico, grazie al grado di flessibilità raggiunto che ha permesso di agire prontamente sui costi per colmare la mancanza d’incassi, la ripresa ha messo in atto nuove strategie che hanno generato un tasso di autofinanziamento decisamente superiore alla media nazionale. La stagione appena conclusa mostra una capacità di generare ricavi propri per 8,15 milioni di franchi, facendo registrare una crescita di circa 3 milioni rispetto al 2019. Un risultato che è nettamente sopra la media nazionale del 21%, con una percentuale di autofinanziamento attorno al 50% del budget complessivo del centro culturale. Le principali voci che hanno contribuito a questa crescita sono l’aumento degli incassi da biglietteria (che hanno superato i 2 milioni di franchi), il fundraising (che associato alle sponsorizzazioni ha raccolto 1,35 milioni di franchi), l’affitto sale e i servizi forniti per gli eventi privati (per un totale di oltre 900mila franchi), e le entrate provenienti dai coproduttori e dalle tournée delle produzioni del LAC, che hanno generato più di mezzo milione di franchi. Un risultato possibile anche grazie all’importante contributo di mecenati e fondazioni per i progetti speciali (come l’opera lirica, completamente finanziata da privati) e dai ricavi che gli stessi hanno generato, che la scorsa stagione hanno raggiunto 1,15 milioni di franchi.
La scorporazione dei progetti speciali
Dal mandato 20/24, il LAC "ha deciso di scorporare dai costi e ricavi correnti della stagione i progetti speciali. Come si è accennato, questi sono realizzati solo se ne viene garantito il completo autofinanziamento. Questo ha permesso di dare vita a eventi complessi e onerosi come l’allestimento di un’opera lirica o la creazione di Lugano Dance Project, festival biennale di danza contemporanea dal respiro internazionale, senza intaccare il contributo pubblico destinato alla stagione. “I progetti speciali – dichiara il direttore generale Michel Gagnon – sono la dimostrazione che il LAC è all’altezza di realizzare proposte di altissimo livello che coinvolgono altri attori del territorio o collaborazioni internazionali. Questo dà continuità progettuale e contribuisce a posizionare Lugano quale polo di creazione e innovazione a livello internazionale".
La spesa sul territorio
Il LAC, "durante il mandato 20/24, ha iniziato a misurare la spesa sul territorio per beni e servizi. I primi dati inerenti alle stagioni 20/21, 21/22, e 22/234 mostrano che in media l’82% della spesa totale è riversata sul territorio, dei quali 2,26 milioni di franchi su Lugano, 2,56 milioni sul resto del Ticino e 643mila franchi sul resto della Svizzera. Con il prossimo mandato, questo primo esercizio sarà esteso ad uno studio sull’indotto generato dal LAC in collaborazione con istituti universitari del territorio".
La Sala Teatro ha raggiunto il massimo utilizzo
La stagione 22/23 "ha mostrato come la Sala Teatro abbia raggiunto la sua massima capacità di utilizzo registrando 315 giorni di occupazione. L’attività artistica – spettacoli, prove, concerti, montaggi/smontaggi e residenze - hanno occupato la sala per 258 giornate, gli eventi privati 20 e la manutenzione 36. Una situazione che ha costretto l’Ente a rinunciare a diverse opportunità di incassi non potendo programmare altri spettacoli o generare entrate aggiuntive dall’affitto della sala. L’allestimento della sala, per il 60% degli spettacoli si adatta ai diversi formati per la migliore fruizione possibile per lo spettatore, o con il solo utilizzo della platea oppure con una tribuna su palco. Questo penalizza l’ottimizzazione del rapporto fra costi e ricavi".
Consegnata la documentazione per il rinnovo del mandato
La settimana scorsa l’Ente "ha consegnato al Municipio di Lugano la documentazione per il rinnovo del mandato per il quadriennio 24/28, atto che segna l’inizio dell’iter di valutazione da parte della Città. La novità principale è rappresentata dall’integrazione di LuganoMusica. Questa nuova tappa strategica porta a compimento il progetto di un 'centro culturale multidisciplinare' a Lugano sotto un’unica regia: uno scenario che rafforza l’identità e l’assetto gestionale del LAC, consegnando alla Città di Lugano un polo con una massa critica ancora più solida e nel quale la produzione e la programmazione artistica sono sotto la stessa responsabilità". L’identità del centro, si legge, "andrà a rafforzare ulteriormente il brand LAC, creando un’immagine ancora più nitida nel pubblico, estendendo alla musica le strategie sviluppate dai centri di competenza e gli strumenti che hanno generato quegli importanti risultati raggiunti dal LAC nel Mandato 2020-2024 già espressi."
La necessità di rinforzare il settore musicale
Ad oggi il LAC "realizza ogni anno oltre cento eventi musicali per un pubblico complessivo di quasi 18’000 spettatori. Questo grazie all’importante collaborazione con l’Orchestra della Svizzera italiana, residente al LAC e attiva in numerose e positive collaborazioni su più fronti, compresa la promozione musicale nelle scuole con LAC edu. Ma non è tutto, l’opera lirica, che ha coinvolto sia l’OSI che I Barocchisti, i concerti di musica d’autore, world e pop in teatro e all’aperto, la rassegna estiva LAC en plein air e le proposte nella Hall sviluppate in collaborazione con il Conservatorio della Svizzera italiana. Tali iniziative dimostrano come, di fatto, esista già una proposta musicale importante. Con l’integrazione della stagione di LuganoMusica, il LAC desidera valorizzarla costituendo un’unica piattaforma che rappresenta molto di più che una messa a sistema di competenze e di personale: l’analisi ha infatti evidenziato l’importanza strategica di un’azione di rinforzo del settore musicale, che muove attorno alla centralità della musica classica e va anche nell’ottica della creazione di un sistema territoriale più forte. L’intenzione è anche quella di riuscire ad estendere la proposta a nuovi filoni ora non coperti e rafforzare le collaborazioni già in essere su più fronti, come quella con l’Orchestra della Svizzera italiana che contribuisce fortemente al successo della musica al LAC. Con il nuovo settore l’approccio sarà anche più forte nella definizione della linea editoriale grazie alla collaborazione attiva tra Direzione generale e due Direzioni artistiche che disporranno delle stesse libertà ed autonomie artistiche. Occuparsi di musica a tutti i livelli permetterà quindi di acquisire nuove conoscenze e nuovi pubblici, e offrire competenza e una solida struttura - più semplice ma anche più forte - che andrà a beneficio di tutta la comunità. Con queste premesse, il Municipio il 13 agosto 2020 ha deciso di procedere con la revisione dei termini della Convenzione con la Fondazione LuganoMusica così da permettere gli approfondimenti necessari a valutare una confluenza tra LAC e LuganoMusica. Il Consiglio direttivo del LAC ha preavvisato favorevolmente tale ipotesi il 15 giugno 2021, atto che ha portato alla definizione del progetto preliminare per la creazione di un nuovo settore musicale in vista del nuovo Mandato di prestazione 24/28. La proposta è stata accolta dal Municipio il 7 ottobre 2021 e sia il Consiglio direttivo dell’Ente LAC, sia il Consiglio della Fondazione LuganoMusica, grazie anche al supporto della Divisione cultura, hanno lavorato congiuntamente al progetto di integrazione arrivando al Protocollo d’intesa approvato all’unanimità da entrambi i Consigli, il 25 giugno e il 5 luglio 2023".
La ricerca di un nuovo direttore per il settore musica
Il LAC "si impegna a fare propria la missione di LuganoMusica, produrrà una stagione dedicata alla musica classica e integrerà il personale attualmente in forza a LuganoMusica. Etienne Reymond, attuale direttore di LuganoMusica, andrà al beneficio del pensionamento e il LAC inizierà la ricerca per un nuovo direttore del settore musica. Data l’assoluta qualità della proposta di LuganoMusica, alla direzione generale del LAC affiancherà due direzioni artistiche di pari livello, una per le arti performative (già in essere) e una per la musica (di futura costituzione)". La stagione concertistica 24/25 è pianificata da LuganoMusica e sarà presa in gestione dal LAC dal primo settembre 2024. “Etienne Reymond in dieci anni di direzione artistica, - afferma Roberto Badaracco, Capo Dicastero Cultura Sport e Eventi - prima di Lugano Festival e poi di LuganoMusica, ha portato a Lugano le più grandi orchestre mondiali e celeberrimi direttori d’orchestra, contribuendo in modo fondamentale a fare di Lugano un’indiscussa capitale della musica. Lo ringrazio a nome della Città e gli sono caldamente riconoscente per l’eccellente lavoro svolto in questi anni”.
Oltre 9 milioni dati dalla Città
La Città oggi contribuisce finanziariamente per ogni stagione artistica alle attività del LAC con 7'900'000 franchi e a quelle di LuganoMusica con 1'550'000 franchi. Nel prossimo Mandato di prestazione che prenderà avvio dalla stagione artistica 2024/2025, con l'avvenuta integrazione tra i due enti, si prevede che il contributo versato in questi anni a LuganoMusica venga trasferito al LAC. Si tratta quindi sostanzialmente di una riattribuzione di contributo, senza aumenti, al fine di garantire continuità allo sviluppo dei risultati ottenuti in questi anni.