Ticino
La vita spericolata di Luca Quattrini
Redazione
18 anni fa
L'ex organizzatore di concerti condannato a 14 mesi.

E'stato condannato a 14 mesi di carcere sospesi per un periodo di prova di 4 anni, Luca Quattrini, il 44enne locarnese conosciuto nel nostro cantone per aver portato alcuni grandi nomi della musica, come i Simple Minds e   Vasco Rossi,  a suonare in Piazza Grande a Locarno. Negli ultimi mesi Quattrini era ritornato agli onori della cronaca per essere rimasto in carcere per otto mesi in Italia, a causa di un presunto traffico di marijuana.

Una Vita spericolata quella di Quattrini, iniziata con i successi dei concerti di Piazza Grande. Paradossalmente, è anche a seguito di quel successo che è iniziata la parabola discendente di Quattrini. Una vita che lo ha portato ad imboccare strade pericolose, dal 1990 al 2006, e della quale oggi ha dovuto rendere conto al giudice Claudio Zali. A Quattrini erano imputati una lunga serie di reati: dalla truffa all'appropriazione indebita per alcuni affari con opere d'arte, dalla falsità in documenti alla ricettazione e al furto, fino all'infrazione della legge sugli stupefacenti. Un processo che, nonostante la lunga serie di reati contestati, è durato in tutto circa tre ore.

Complice la lentezza della giustizia come ha sottolineato il giudice Claudio Zali rivolgendosi al procuratore pubblico Giuseppe Muschietti. "Procuratore, ci sono voluti 18 anni per mettere il sale alla coda di Quattrini e portarlo in un'aula di tribunale". Ha esordito il giudice. "mi rendo conto signor giudice. Pensi che ai tempi io stavo ancora svolgendo il praticantato" ha risposto il procuratore Muschietti. Ed è proprio per il "maltrattamento del principio della celerità", per dirla con le parole di Claudio Zali, che il giudice ha archiviato molti punti dell'atto di accusa caduti ormai in prescrizione. Non sono stati archiviate però le accuse riguardanti la partecipazione all'acquisto e alla vendita di cocaina.

"Prendere l'aereo per andare a Miami o alle Bahamas ha qualcosa di stuzzicante. Io però ero perso nei meandri oscuri di quella polverina" ha detto in aula Quattrini, il quale ha ricordato che ai tempi, quelli come lui, erano chiamati "Hoover", come l'aspirapolvere. Una dipendenza che, associata a un disturbo bipolare della personalità, ha portato Luca Quattrini a tentare il suicidio. Come quando consumò in poche ore ben 100 grammi di cocaina. "Un metodo piuttosto costoso per togliersi la vita" ha fatto notare il giudice Claudio Zali, che ha condannato Quattrini a 14 mesi di detenzione sospesi per un periodo di prova di 4 anni, confermando in sostanza quanto chiesto dal difensore, l'avvocato Carlo Borradori. Dovrebbe essere così chiusa, per il momento, la parentesi spericolata della vita di Luca Quattrini, l'organizzatore di concerti.

IC

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