Ticino
La spolverata di neve che può rilanciare un settore
Lara Sargenti
3 anni fa
I negozi specializzati in sport invernali hanno risentito della mancanza della materia bianca, ma la nevicata di lunedì ridà speranza. Alessandro Zappa, titolare di un negozio a Lugano: “Vendite altalenanti, speriamo nel ritorno della clientela”

Dopo il boom dello scorso anno, quest’anno la stagione degli sport invernali ha stentato a decollare, complice la poca neve, le restrizioni legate alla pandemia e a una paletta più ampia di possibilità. Uno scenario che ha complicato il lavoro dei rivenditori. Nessuna catastrofe, ma nemmeno un’annata da ricordare, spiega a Ticinonews Alessandro Zappa, del negozio Zappa Sport di Lugano. “Le vendite sono state un po’ altalenanti. C’è stato un buon movimento di noleggio, ma se ci fosse stata un po’ più di neve sarebbe andata meglio. Ora, con la nevicata che c’è appena stata, spero che la clientela abbia ancora voglia di divertirsi sulla neve”.

Meno ciaspolatori
Lo scorso anno spopolavano le ciaspole, vere e proprie protagoniste di un inverno in cui non mancava la materia bianca e che ha permesso a molti appassionati di immergersi nella natura e riscoprire il territorio. Le racchette andavano talmente a ruba che erano diventate introvabili. Quest’anno, invece, la voglia è diminuita. “La richiesta c’è ancora, ma è scemata. C’era soprattutto a inizio stagione, quando c’è stata la prima nevicata. Poi è calata nel corso delle settimane, ma scommetto che risalirà”, sostiene Zappa.

La difficoltà nel reperire materie prime
A complicare la situazione c’è anche la questione legata ai ritardi. Reperire materiale, come anche in altri ambiti, risulta essere più complicato. “L’ambito sportivo ne ha un po’ risentito”, prosegue Zappa. “Certe materie prime sono più difficili da reperire, così anche il prodotto finale scarseggia. Ora cerchiamo di correre ai ripari, facendo ordinazioni in anticipo, in modo che l’anno prossimo tutto arrivi per tempo”. Per ora i prezzi non hanno subito aumenti, ma Zappa non esclude che l’anno prossimo potrebbe esserci un rincaro proprio a causa del problema della reperibilità delle materie prime.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata