Ticino
La sostenibilità aziendale passa anche dal 5G
©Gabriele Putzu
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Redazione
un anno fa
La Svizzera negli ultimi anni ha perso terreno nella corsa al 5G. Secondo Stefano Santinelli di Swisscom, tuttavia, non tutto è perduto. “Non bisogna avere paura, è il futuro. Con il 5G si risparmiano risorse e si creano posti di lavoro”.

Il 5G, come è noto, è un tema che divide. Basti pensare che oggi in Ticino ci sono 120 antenne bloccate da ricorsi. Un’espansione che procede quindi a rilento, ma che Angelo Geninazzi di CHANCE5G giudica “essenziale”. Ma a cosa sono dovuti questi dubbi? Da una parte “c’è il timore per la salute, anche se ciò non è mai stato confermato da nessuno studio”, afferma Geninazzi ai microfoni di Ticinonews. In secondo luogo “vi sono delle preoccupazioni per quanto riguarda l’impatto ambientale. La piattaforma CHANCE5G cerca di combattere tutto questo con fatti, cifre e approfondimenti accademici”.

La Svizzera ha perso rapidamente terreno

Ed è stato questo l’intento dell’evento organizzato da Swisscom insieme proprio a CHANCE5G, AITI e Camera di Commercio: parlare di 5G e proiettarsi nel futuro. Oggi la copertura in Svizzera è pari al 75%, con un utilizzo soprattutto per start-up e settori molto specializzati. Correva l’anno 2018 e il nostro Paese era al primo posto con la banda larga di telefonia. Oggi ci troviamo a metà classifica, scalzati da molte nazioni. “La corsa è appena cominciata, si può ancora tornare in vetta”, spiega Stefano Santinelli di Swisscom. “Ma questo implica accelerare l’adozione della tecnologia e non spaventarsi facendo dei ricorsi contro le antenne. Bisogna decidere se vivere con il telefonino oppure rinunciarvi”.

Il potenziale della tecnologia

Secondo Santinelli, il potenziale del 5G è infinito, soprattutto sul tema della sostenibilità. “Solo rimpiazzando le vecchie antenne con la nuova infrastruttura si parla di ridurre di 600'000 tonnellate le emissioni di anidride carbonica. Ciò equivale ad azzerare il consumo di 50'000 economie domestiche”. Vi sono poi dei benefici indiretti. “Per quanto concerne ad esempio l’agricoltura, si potrebbero utilizzare dei sensori che monitorano il livello produttivo e vanno a intervenire in maniera mirata con diserbanti e additivi”, prosegue Santinelli.

“Dobbiamo seguire questa rapida evoluzione”

In prima linea, come detto, anche AITI e Camera di Commercio: migliori condizioni quadro, nuovi posti di lavoro e uno slancio innovativo, indispensabile per il mondo economico. “Non siamo diventati lenti, è il mondo che è diventato veloce”, precisa Andrea Gehri, presidente della Camera di commercio ticinese. “Non possiamo sottrarci a questa evoluzione, la quale va evidentemente a una velocità molto rapida. Dobbiamo assolutamente poterla seguire, poiché ne va della competitività della Svizzera, del Canton Ticino e dei posti di lavoro”.

 

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