Dazi statunitensi
La scure di Donald Trump cala sugli orologi svizzeri, giù le vendite verso gli Usa
© Cdt/Reguzzi
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Redazione
6 ore fa
I dazi del presidente statunitense si fanno sentire sugli orologi svizzeri: a settembre le vendite all’estero sono scese del 3,1%. Intanto, i produttori di componenti lamentano una crisi iniziata prima dell’introduzione delle misure doganali.

Era solo questione di tempo prima che i dazi al 39% annunciati dal presidente americano Donald Trump si facessero sentire. Oggi, l’industria orologiera svizzera ne ha avuto la prova: l’export, a settembre, ha subìto un calo del 3,1% rispetto al 2024 e le vendite negli Stati Uniti sono crollate del 55,6%. “Oggi stiamo soffrendo il calo sul mercato americano legato ai dazi”, afferma Alessandro Recalcati. Il co-presidente dell’associazione ticinese industria orologiera si aspetta che questo trend continui ancora per qualche mese. “Si attenuerà, ma non verrà recuperato finché non verranno prese delle misure strutturali di contenimento dei dazi”. Misure che, prosegue Recalcati, dovrebbero dare visione di lungo periodo o un segnale forte.  

Soffrono i produttori di componenti

Anche le aziende ticinesi stanno subendo la situazione legata ai dazi statunitensi. Diverso, però, il quadro per chi produce componenti per l’industria orologiera. Ad esempio, Erbicol SA lavora rubini e zaffiri sintetici e per ora è solo guardinga rispetto alle misure doganali americane. Il proprietario e titolare Luca Romelli è infatti ancora alle prese con altre difficoltà: “Dopo il Covid, l’industria orologiera ha avuto voglia di crescere più del necessario”. Una direzione che però non ha seguito il mercato mondiale. “Nel frattempo sono stati acquistati quantitativi enormi di componentistica” e ciò significa che in seguito “sono stati chiusi i rubinetti”, dichiara Romelli. “Noi la crisi grossa l’abbiamo cominciata a sentire nel 2024 e nel 2025 è ancora peggio”.  Per Erbicol SA guardare ad altri mercati è complicato perché – spiega il titolare – il costo di manodopera e produzione è molto più alto in Svizzera rispetto ad altri paesi.

USA non sostituibili nel breve termine

Allargare l’orizzonte è facile a dirsi e difficile a farsi per il resto dell’industria orologiera. E questo nonostante siano cresciute le vendite verso Regno Unito, Hong Kong, Cina e Singapore. “Trovare una sostituzione a breve è fondamentalmente impossibile”, dice Recalcati. Ci sono però dinamiche poco prevedibili, ad esempio i consumi che gli americani faranno fuori dagli Stati Uniti. Secondo il co-presidente di ATIO, “probabilmente avremo un effetto positivo su altri mercati, non sufficiente però a compensare questo calo americano”.