Ticino
“La sconfitta dell'UDC non sia una vittoria degli europeisti”
Redazione
5 anni fa
Il Partito Comunista invita gli elettori a non abbassare la guardia

“Pronti ad opporci al futuro Accordo quadro”. Esordisce così il comunicato del Partito Comunista, che approfitta della bocciatura dell’iniziativa sulla limitazione per tirare un po’ il fiato, ma non abbassa la guardia contro gli europeisti, che secondo il PC utilizzeranno la votazione “per ottenere di più in termini di liberalizzazione economica e di integrazione nell’UE delle banche e delle multinazionali, intensificando lo sfruttamento dei lavoratori.”

La bocciatura dell’iniziativa infatti, pure venendo ritenuta un buon segnale contro quella che viene definita “retorica xenofoba degli iniziativisti”, non porterà alla fine del dumping salariale e della sostituzione di manodopera. A coloro che hanno votato “sì” all’iniziativa, il Partito Comunista ricorda che gli iniziativisti “ hanno in realtà sempre votato a favore delle liberalizzazioni economiche che hanno spalancato le frontiere ai capitalisti e ai manager europei che hanno contribuito a distruggere ad esempio il nostro servizio pubblico”.

Ora però spetta alla sinistra passare all’azione, puntando all’attuazione dei seguenti punti elencati nel comunicato:

1. La difesa della nostra sovranità rispetto all'intenzione governativa e padronale di siglare l’Accordo quadro fra Svizzera e Unione Europea, che ci imporrà il recepimento passivo del diritto europeo a tutto svantaggio dei lavoratori, ma anche delle PMI e in generale del nostro sistema democratico.

2. La necessità di una diversificazione dei partner commerciali della Svizzera: occorre diminuire la nostra dipendenza dall’UE per aprire maggiormente ai paesi emergenti soprattutto nell’area economica euroasiatica così da garantire la nostra stessa neutralità [...]

3. Il rinnovamento dell’azione sindacale slegata dai dogmi della pace del lavoro. Oltre a rilanciare la lotta per il salario minimo, occorre spingere per una maggiore protezione dai licenziamenti e la fine delle agenzie interinali che fomentano il precariato. Si rende necessario poi perseguire almeno il rispetto effettivo delle condizioni di lavoro vigenti in Svizzera, un aumento del termine di notifica e il deposito di un’adeguata cauzione per le aziende che distaccano lavoratori.

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