Lugano
La riva di fronte a Villa Favorita torna a occupare Palazzo Civico
La strada di ingresso a Villa Favorita. ©Gabriele Putzu
La strada di ingresso a Villa Favorita. ©Gabriele Putzu
Daniele Coroneo
un anno fa
Una mozione targata Plr chiede al Municipio uno studio per la valorizzazione della riva lacustre nel parco di Villa Favorita. Le richieste sono principalmente di ordine ambientale, ma la mozione torna pure sulla delicata questione dell'accessibilità pubblica di quel tratto di lago.

Sei consiglieri comunali Plr di Lugano chiedono al Municipio uno "studio di fattibilità sulle possibilità di riqualifica della riva di Villa Favorita". La richiesta, contenuta in una mozione che ha come primo firmatario Urs Luechinger, prende le mosse da una consultazione avviata dal Cantone nell'ambito della pianificazione "Rivitalizzazione delle rive lacustri del Cantone Ticino", indirizzata ai Comuni rivieraschi e ai portatori di interesse. La pianificazione riguarda proposte di riqualifica delle rive dei laghi ticinesi, con un occhio di riguardo al loro utilizzo e all'ecologia.

Perché non toccare la riva di Villa Favorita? "Bella domanda!"

"Rispondendo alla consultazione, il Municipio di Lugano ha scritto che sulla riva di Villa Favorita non volevano alcun intervento", afferma Urs Luechinger, da noi raggiunto. Gli chiediamo per quale motivo, a suo avviso, l'Esecutivo cittadino avrebbe avanzato questa richiesta. "Bella domanda!", si limita a rispondere.

Non una prima

Oltre a sedere in Consiglio comunale fra i banchi del Plr, Urs Luechinger è noto soprattutto come geologo e presidente della Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca. A suo parere, una riqualifica naturalistica del tratto di riva davanti a Villa Favorita avrebbe vantaggi per l'ambiente, che indirettamente verrebbero apprezzati anche dai pescatori. Luechinger porta due esempi in città. "Lo abbiamo già visto con la riqualifica dell'area della foce del Cassarate, di cui sono stato capoprogetto, ma anche del tratto di lago davanti a Riva Caccia. Qui abbiamo depositato materiale di scavo del cantiere del Lac, riqualificando il fondale. I pesci vanno lì a deporre uova e le piante acquatiche hanno ripreso a crescere. Non è un caso che in molti peschino lì".

Il muro genera "un moto ondoso eccessivo"

La mozione si concentra sul tratto di sponda davanti al muro di sostegno a lago di Villa Favorita. Secondo il nostro interlocutore, "il principale vantaggio nella riqualifica delle rive segnate da un muro verticale è quello di permettere all'onda di frangersi, ovvero di rompersi, e quindi di non tornare indietro con la stessa energia e di creare infine un moto ondoso eccessivo. Una riva contro cui un'onda può rompersi permette l'instaurarsi di un ecosistema stabile, ricco di pesciolini e piante acquatiche". Una situazione ideale che oggi non si verificherebbe su una fetta importante delle rive lacustri, specialmente del Ceresio. "Dagli anni '50 in avanti, le rive dei laghi sono state troppo cementificate e troppo spesso proprio con dei muri verticali".

Riva pubblica fino a che punto?

La cementificazione delle sponde dei laghi porta in gioco un altro tema, ovvero quello dell'accessibilità pubblica delle rive. Questione che per Lugano e Villa Favorita è di attualità, oltre che piuttosto controversa. Lo scorso novembre, il Municipio aveva espresso il suo "niet" a una passerella pedonale sul lago davanti al parco della Villa, proposta formulata in un'interrogazione di Rupen Nacaroglu (Plr). Inoltre, prossimamente è atteso un messaggio municipale e la bozza di accordo con Cantone e proprietari di Villa Favorita per l'apertura al pubblico di una parte del parco. Non di tutta l'area, tuttavia. Le richieste della mozione Luechinger sono anzitutto di ordine ambientale, ma nel testo si fa riferimento anche a un uso pubblico delle rive: "Cosa si può effettivamente fare lungo questo tratto di riva al fine di riqualificarla dal punto di vista ecologico e magari anche garantire un minimo di fruizione pubblica, come previsto dal diritto vigente?". Per Luechinger uno studio per la riqualificazione della sponda potrebbe rispondere anche a quest'auspicio. In effetti, ricorda, "quando si fanno questi studi di fattibilità, gli obiettivi sono spesso due: la riqualifica ecologica e in secondo luogo, se possibile, anche la fruibilità".