Ticino
La rinascita del Mulino di Maroggia
Immagine CdT
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Ginevra Benzi
2 anni fa
“È estremamente importante per noi andare a riscoprire tutta una serie di elementi, documenti, fotografie e storie di persone che si sono perse negli anni” ha commentato il direttore Alessandro Fontana

Navigando sul web, precisamente su Facebook, ci si può imbattere in una richiesta particolare: quella di poter avere del materiale fotografico storico relativo al Mulino di Maroggia. La richiesta è stata fatta direttamente dai loro canali ufficiali ed è da ricondurre a un progetto proposto dall’Università di Lugano, con cui il Mulino collabora già da diversi anni, e che si basa sull’identità aziendale. Il direttore del Mulino di Maroggia, Alessandro Fontana, ha spiegato nel dettaglio ai microfoni di Ticinonews di cosa si tratta.

Un Mulino tra passato, presente e futuro
“Il lavoro si concluderà fra due mesi e mezzo-tre mesi e la prima tappa sarà quella di creare un archivio che contenga tutti questi documenti, foto e storie che andremo a raccogliere per poi con un secondo gruppo l’anno prossimo fare proprio un lavoro a livello di corporate communication” ha spiegato Fontana, aggiungendo che a questo seguirà un’altra serie di progetti, come del materiale per allestire un piccolo museo e uno spaccio aziendale dove sarà possibile “respirare la storia dell’azienda e del comune di Maroggia”. Il Mulino vuole quindi proiettarsi nel futuro: le fondamenta storiche rimarranno e saranno sempre più centrali, per spiegare tramite i prodotti la propria storia. Ecco spiegato perché, in un periodo di grande fermento, Alessandro Fontana si è buttato in questo progetto.

“Per noi è importante riscoprire”
“È estremamente importante per noi andare a riscoprire tutta una serie di elementi, documenti, fotografie e storie di persone che si sono perse negli anni” dice Fontana, sottolineando come questo li aiuterà sia a livello comunicativo sia a riscoprire il DNA della loro azienda. “Sono convinto che un’azienda non è fatta solo di cose e di prodotti, ma è fatta soprattutto di persone e secondo me è bello che i collaboratori possano respirare un clima di un’azienda e della sua storia per dare del valore aggiunto al prodotto finale”.

L’esempio Rapelli
Come aneddoto di successo, nonché una storia che è stata riscoperta, è quella della Rapelli di Stabio: “Era diventata una grande azienda di salumi ma forse un po’ anonima” ma in seguito c’è stato un grandissimo lavoro a livello di ricerca storica “che secondo me ha creato una bellissima riscoperta di quella che era Rapelli, quindi la bottega del Signor Mario, e alla quale ci ispiriamo noi adesso”.

Un lavoro di ricostruzione in tutti i sensi
Nel frattempo si lavora per ricostruire il Mulino dopo l’incendio del novembre del 2020: “la decisione è stata presa a caldo e ne siamo tuttora convinti. Da un lato il progetto e il cantiere stanno avanzando bene e quindi non abbiamo assolutamente tempo da perdere; dall’altro lato ricordo però che continuiamo a servire i clienti, così come e avevamo iniziato a fare neanche dieci giorni dopo l’incendio”. Un’azienda quindi pienamente funzionante per quanto riguarda le vendite con un progetto importante da realizzare, quindi il tempo per annoiarsi sicuro non c’è.

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