
Dal mondo della ricerca, a quello delle aziende: il Dipartimento Finanze ed Economia ha presentato due importanti novità a supporto delle piccole e medie imprese del cantone, attraverso integrazioni mirate della Legge per l’Innovazione Economica (Linn).
Le due misure
Da un lato, è stata elaborata una nuova misura che mira a stimolare il trasferimento tecnologico tra centri di ricerca svizzeri e imprese ticinesi, incentivando la realizzazione di progetti di innovazione applicata (prodotto, processo o servizio) in fase sperimentale. La nuova misura potrà essere concessa alle imprese che adempiono i criteri d’entrata stabiliti dai decreti esecutivi concernenti i criteri salariali e i criteri d’occupazione residente e che decidono di affidare un mandato a uno o più centri di ricerca svizzeri riconosciuti da Innosuisse. Il contributo previsto è del 25% sui costi del mandato di ricerca, per un importo massimo pari a 50'000 franchi per progetto.
In secondo luogo, è stata ampliata la misura della LInn che prevede un sostegno per la partecipazione a fiere specialistiche, così da sostenere ulteriormente le aziende nell’internazionalizzazione. Per gli anni 2026 e 2027 è previsto l’innalzamento del limite annuo del sussidio da 20'000 a 50'000 franchi.
Perché è così importante investire nel trasferimento tecnologico?
“Perché l’innovazione è il motore dello sviluppo del cantone” commenta Valesko Wild capo Ufficio per lo Sviluppo economico DFE “in un dialogo continuo fra imprese e istituti di ricerca. Sostenere questo processo è fondamentale, soprattutto in tempi di incertezza come quelli che tutti noi stiamo vivendo”.
Trasferimento tecnologico: esempi concreti
Sono diversi i progetti innovativi sviluppati nei laboratori del centro USI-SUPSI di Vignanello, che hanno potuto essere “trasferiti” in chiave applicata all’interno di imprese attive sul territorio, attraverso diversi strumenti finanziari (a livello cantonale o federale). Un’azienda ci ha chiesto di migliorare la sua linea di produzione per diventare più competitiva a livello internazionale” ci spiega, ad esempio, Daniele Allegri direttore ISEA SUPSI “così noi abbiamo realizzato un sistema ottico d’ispezione (capace di acquisire immagini, processare dati e ricostruire informazioni) in grado di validare la qualità dei prodotti che osserva”.
