
Bashar al Assad da una parte, la renitente Turchia dall’altra e, tragicamente, Isis che circonda la città da tre punti. Kobane è attualmente il fronte più caldo della guerra che sta insanguinando il nord dell’Iraq e della Siria, dove le milizie curde dell’Ypg, composte anche da molte donne, combattono quasi da sole l’avanzare dei guerriglieri dello Stato islamico. Ma Kobane è anche da un paio d’anni un esperimento sociale di democrazia partecipativa e inclusiva dal basso, organizzata nella Confederazione del Rajava. Confederazione non ancora riconosciuta internazionalmente e suddivisa, forse vi ricorderà qualcosa, in tre cantoni.
Se n’è parlato ieri sera a Massagno durante un incontro organizzato da Forum alternativo, piattaforma della sinistra curata tra gli altri da Enrico Borelli e Adriano Venuti, che ha appena dato alle stampe il primo quaderno-bolletino. La serata è stata animata da Alessia Montuori, attiva nelle associazioni “Senza Confine” e “Rete Kurdistan Italia”, esperta conoscitrice della realtà curda.
Folta, tra i circa 200 partecipanti, la presenza di cittadini curdi che vivono in Ticino. Ne abbiamo approfittato per cercare di capire come viene vissuta la guerra da qui.
Scopri i dettagli nel servizio di TeleTicino nel video allegato.
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