Ticino
La Polizia cantonale e le sfide future, tra ricambio generazionale e sicurezza
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Redazione
un'ora fa
Ieri presso il Tribunale penale federale di Bellinzona si è svolta la tradizionale cerimonia annuale della Polizia cantonale

Ricambio generazionale, la gestione degli eventi per "garantire che la Svizzera continui a essere riconosciuta come un Paese sicuro, stabile e affidabile" e le sfide quotidiane. Questi alcuni dei temi centrali della tradizionale cerimonia annuale della Polizia cantonale, tenutasi ieri al Tribunale penale federale di Bellinzona. Nel corso dell'evento sono stati anche "presentati i nuovi assunti, sia uniformati sia amministrativi, e sono stati sottolineati i traguardi raggiunti attraverso specifici percorsi formativi". Presenti come si legge in una nota del Dipartimento delle istituzioni, il Presidente del Gran Consiglio Fabio Schnellmann, il Presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, il Presidente del Tribunale penale federale Alberto Fabbri e il Procuratore Generale Andrea Pagani.

Nel suo intervento il Comandante Matteo Cocchi "ha dapprima evidenziato che la Polizia cantonale ha affrontato un 2025 che non è stato privo di sfide e che offre anche molti motivi per essere fieri del suo operato". Infatti, ha aggiunto, "il Corpo ha proseguito con determinazione nell'adempimento dei suoi compiti istituzionali quali la prevenzione, il controllo del territorio, gli interventi e la cooperazione con le altre forze dell'ordine nonché altre istituzioni dello Stato. Si è poi soffermato sul ricambio generazionale che interesserà anche la Polizia cantonale nei prossimi anni. Una sfida complessa che ne vede implicate quattro, i 'Baby Boomers' (nati tra il 1946 e il 1964), la 'Generazione X' (1965-1980), i 'Millennials' (1981-1996) e la 'Generazione Z' (1997-2012), e che richiederà appropriate misure per mantenere gli effettivi e la qualità del servizio, attrarre e formare nuove leve nonché valorizzare l'esperienza degli agenti senior in uscita". In quest'ambito ha sottolineato che, "grazie ad un intenso lavoro di squadra, è stato possibile organizzare una nuova Scuola di polizia con 15 aspiranti per il Corpo. Questo nonostante le difficoltà finanziarie a livello cantonale".

Le sfide per il 2026

Cocchi ha inoltre rilevato che il 2026 "si prospetta come un anno di straordinaria importanza e di grande impegno, che metterà alla prova la professionalità, la capacità organizzativa e la coesione delle forze dell'ordine svizzere. Il calendario degli eventi internazionali, ad esempio la Conferenza dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) a Lugano, che si terranno in Svizzera e nei territori limitrofi richiederà infatti un dispositivo di sicurezza di ampia portata e di grande complessità. Sarà necessario pianificare con largo anticipo, coordinare risorse e competenze, rafforzare la collaborazione interforze e tra istituzioni, sia a livello cantonale ma anche federale e internazionale. Impegni che comporteranno sacrifici, orari impegnativi e una disponibilità straordinaria da parte di ognuno. In un periodo in cui la sicurezza è un valore sempre più sentito dai cittadini e un fondamento della nostra democrazia, il ruolo della Polizia cantonale sarà dunque determinante. Non si tratterà solo di "gestire eventi", ma di garantire che la Svizzera continui a essere riconosciuta come un Paese sicuro, stabile e affidabile". Insieme, ha concluso, "con professionalità e spirito di servizio, sapremo essere all'altezza di questa sfida".

"Vecchie e nuove sfide"

Nel suo intervento alla cerimonia della Polizia cantonale ticinese, il Presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, "ha espresso gratitudine per il lavoro svolto dal Corpo nell'ultimo anno, segnato da sfide tradizionali e nuove nella lotta alla criminalità. Ha sottolineato come, nonostante queste sfide, la Polizia cantonale abbia garantito presenza, prevenzione e stabilità in ambiti sensibili. Il Governo ha ribadito il proprio sostegno, in particolare sul fronte della formazione, della tecnologia e della cooperazione interforze, riconoscendo il ruolo centrale della Polizia cantonale nel mantenere la sicurezza e la fiducia della popolazione ticinese. Ha terminato il suo saluto con gli auguri per le ormai prossime festività natalizie e soprattutto per un 2026 ricco di soddisfazioni professionali e personali".