Vacanze
La Pasqua anticipata non frena il turismo in Ticino
© CdT/Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
La Pasqua, cadendo a fine marzo, anticipa lo sprint iniziale della stagione turistica, ma lascia anche aperte più opzioni ai vacanzieri. La percentuale delle prenotazioni, facendo una media regionale, al momento si attesta circa attorno al 40-50%.

Se le code chilometriche del fine settimana che si è appena concluso sono un indice proporzionale di quelle che si formeranno la settimana prossima in occasione delle vacanze pasquali, il settore turistico ticinese non può che sorridere. Al momento, però, la situazione nel nostro cantone, per quello che concerne le prenotazioni, è a macchia di leopardo. “Potremmo forse dividere il Ticino in regioni” ci dice Lorenzo Pianezzi, già presidente di HotellerieSuisse Ticino. “Quest’anno la Pasqua è al 31 marzo e ci permette quindi di iniziare la stagione turistica prima rispetto agli anni passati. Questo è un dato positivo”.

Ci sono strutture che già registrano un’occupazione attorno al 70% e “penso siano quelle che hanno una clientela molto tradizionale, mentre altre regioni non hanno ancora un’occupazione così elevata, forse perché fanno capo a una clientela forse anche più internazionale e, di conseguenza, si attende la meteo e di vedere cosa può succedere a livello di animazioni”. Alcune prenotazioni “verranno fatte sicuramente all’ultimo minuto”.

Il Locarnese come capofila

La percentuale più elevata di stanze già prenotate e pronte ad accogliere i turisti pasquali riguarda per ora il Locarnese, come ci conferma Lorenzo Studer, proprietario e gerente dell’Art Hotel Riposo di Ascona. “Storicamente a Pasqua siamo sempre pieni e penso che al momento le riservazioni siano al 70%”, afferma Studer. Il resto “andrà nei prossimi giorni. Spaventa un po’ l’aspetto legato al traffico, ma penso che in proposito le persone si siano ormai messe il cuore in pace”. Se Pasqua fa dunque rima con arrivo dei turisti, ad essere cambiato nel tempo è il periodo di permanenza. “Tanti anni fa la Pasqua comportava una settimana di vacanza, mentre adesso il Ticino è diventato una meta un po’ più a corto termine, da giovedì a lunedì”, aggiunge Studer.

La “concorrenza” della montagna

La Pasqua, cadendo a fine marzo, anticipa lo sprint iniziale della stagione turistica da una parte, mentre dall’altra lascia aperte più opzioni al turista. La percentuale delle prenotazioni, facendo una media regionale, al momento si attesta circa attorno al 40-50%. “Se guardiamo, ad esempio, il Luganese, l’occupazione non è ancora così elevata e questo è probabilmente dovuto alla tipologia di clientela, che sta aspettando di vedere la meteo e cosa succede in montagna”, riprende Pianezzi. “Non dimentichiamoci che una Pasqua anticipata permette infatti di frequentare anche la montagna e quindi non per forza il Ticino; c’è ancora molta neve, di conseguenza si può optare sia per una destinazione cittadina ticinese sia per una località dove poter ancora sciare”.

Previsioni positive

Nonostante le diverse incognite, a partire anche dalla possibilità di un maggiore traffico stradale nonostante l’aumento del traffico ferroviario e la meteo, si prevede una Pasqua da incorniciare.

 

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