Ticino
"La nuova legge pompieri ha troppe criticità"
"La nuova legge pompieri ha troppe criticità"
"La nuova legge pompieri ha troppe criticità"
Redazione
6 anni fa
Municipi di Tenero-Contra, Corippo, Cugnasco-Gerra, Gordola, Lavertezzo e Vogorno invitano il GC a respingerla

Riceviamo e pubblichiamo la presa di posizione congiunta dei Municipi di Tenero-Contra, Corippo, Cugnasco-Gerra, Gordola, Lavertezzo e Vogorno relativa al Messaggio governativo 7654 sulla nuova Legge pompieri.

Il nostro corpo pompieri Il Comune di Tenero-Contra è sede del Corpo pompieri Tenero-Contra, suddiviso al suo interno in sezione urbana (cat. B) e sezione di montagna (cat. C montagna). Il comprensorio comprende i Comuni di Tenero-Contra, Corippo, Cugnasco-Gerra, Gordola, Lavertezzo e Vogorno. Oltre all'importante estensione territoriale si segnala che la popolazione del comprensorio supera i 12'000 abitanti. Con la sua sede nel cuore del Comune di Tenero-Contra, il nostro Corpo pompieri riesce a garantire un intervento tempestivo sul territorio e attualmente può contare sulla collaborazione di 63 militi, 50 per la sezione urbana e 13 per quella di montagna.

La nuova Legge in breve

L'impostazione della Legge prevede di dare maggiore carico ai Centri di soccorso (Biasca, Bellinzona, Lugano, Mendrisio e Locarno), facendoli diventare i poli di un concetto di regione. Gli attuali Corpi rimarranno sotto la responsabilità del Comune sede che tuttavia dovrà sottoscrivere delle Convenzioni con il Centro di soccorso. Cambierà anche il metodo di finanziamento diretto del proprio Corpo, con un finanziamento della piattaforma cantonale dei Pompieri Ticino (PFPT), mediante un prelievo Pro capite (9 - 11 franchi) e una percentuale in base al gettito immobiliare (7 - 10%).

Tale finanziamento è per molti Comuni superiore a quanto viene pagato attualmente per il proprio corpo. Rimarrà al Comune sede il compito di garantire il finanziamento del proprio Corpo nel caso che il contributo ottenuto dallo stesso Centro di soccorso non dovesse bastare a coprire le proprie spese. Al contempo dovranno essere sottoscritte delle Convenzioni con i Centri di soccorso e, qualora il budget a loro disposizione non dovesse bastare, i Comune saranno chiamati a coprire il disavanzo, senza tuttavia poter chiedere un contributo per finanziare il proprio deficit, che andrà quindi finanziato dal prelievo d'imposta. Di fatto il Comune perderà parte del potere decisionale che attualmente esercita sul proprio corpo. || tutto è basato sulla nuova Legge in consultazione e sul relativo Regolamento d'applicazione, non ancora pubblicato e che pertanto rappresenta una grande incognita per il futuro dei nostri Corpi. Tale Regolamento d'applicazione risulta essere di vitale importanza e più volte è stato citato nel Messaggio governativo.

Criticità

Il Municipio evidenzia la criticità della calcolazione dei contributi per coprire in media le necessità e i compiti delle singole categorie di Corpo pompieri, che di seguito riprendiamo:

CP di categoria B (centri di soccorso regionali) CHF 130'000CP di categoria C (corpi pompieri di supporto locale) CHF 40'000 CP di categoria Cmont e sezioni CHF 40'000

Ciò tenendo conto che, nell'ambito del contributo complessivo destinato al comprensorio, il Comune sede del Centro di soccorso cantonale e i Comuni dei singoli Corpi pompieri di categoria Bec possono concordare un'allocazione diversa dei contributi cantonali in funzione delle singole peculiarità riscontrabili, riducendo l'importo relativo al finanziamento del Centro di soccorso.Non possiamo esimerci dall'evidenziare che risulta quantomeno riduttivo quantificare il contributo annuo da destinare ad un Corpo pompieri senza considerare realmente la sua dimensione e la sua situazione. L'importo fisso non può rispondere alle diverse esigenze dei Corpi del nostro Cantone, dove vi possono essere differenze, anche significative, tra le realtà periferiche cittadine, Corpi di Valle, ecc. Non possono essere parificate le esigenze di Corpi di 25 militi con quelli di 50 militi.

Per taluni Comuni gli importi precedentemente indicati copriranno la totalità delle spese, per altri invece no, ciò significa che sarà necessario ridurre l'organico o assumersi la differenza di costi mediante il prelievo d'imposta. Ci si chiede peraltro cosa accadrà nei Corpi dove tale cifra risulterà essere superiore alle esigenze e dove vi sarà un surplus di risorse. Di conseguenza appare evidente che si andrà a creare una forte disparità sul territorio, dove tutte le singole peculiarità saranno messe sotto ad un unico cappello, senza considerare le esigenze dei singoli Corpi.

Allo stato attuale, come peraltro formulato anche nel Messaggio governativo, si presume che l'onere a carico dei singoli Comuni varierà a seconda del contesto di riferimento. Ciò significa che nonostante il nuovo disegno di Legge trovi le sue fondamenta nel 2003, a distanza di oltre un decennio non vi è ancora una calcolazione chiara che illustri le conseguenze per i vari Corpi sparsi sul nostro territorio. Ribadiamo nuovamente che non si è quindi tenuto conto dei costi differenti tra i vari Corpi (affitti, quantità di militi, costi d'istruzione, quantità d'interventi annui, prontezza d'intervento garantita da picchetto, ecc.).Attualmente non si conoscono ancora i contenuti del Regolamento d'applicazione, al quale vengono demandati tutti i compiti relativi all'assegnazione delle risorse delle PFPT. Manca inoltre un riferimento al fatto che le entrate finanziarie della PFPT aumenteranno negli anni a venire per effetto dell'aumento della popolazione e dell'aumento del gettito immobiliare. L'obbligo di assicurazione nonché la proposta di recupero da parte delle assicurazioni dei costi degli interventi aumenteranno le entrate per i Centri di soccorso Cat. A ma non quelle degli altri Corpi.

Già oggi, quando due Corpi di categoria B superano di numero gli effettivi dei Centri di soccorso categoria A, i compiti che sono chiamati a svolgere sono gli stessi: gli oneri amministrativi sono proporzionati agli interventi ma le entrate dei Corpi di categoria A sono nettamente superiori rispetto ai Corpi B (da 6 a 10 volte maggiori), ciò anche quando il numero degli interventi è analogo. La nuova Legge risolve unicamente la garanzia di prontezza d'intervento delle città (finanziando di fatto solo i militi che garantiscono gli interventi diurni dei centri di soccorso Cat. A) mentre tutto il resto del Cantone continuerà come finora con il volontariato ma con un netto aumento dei costi.

Considerazioni finali

La nuova Legge sui pompieri ha certamente degli articoli validi, che vanno a rispondere alle mutate esigenze dei Corpi. La stessa, tuttavia, ha ancora troppe criticità – troppe lacune – che potrebbero minare la stabilità dei singoli Comuni, in special modo dei Comuni con Corpi di medie dimensioni. Se da un lato la paventata apertura verso il professionismo, garantito e finanziato per intero dalla Piattaforma Finanziaria Pompieri Ticino (PFPT) per i Centri di soccorso Cat. A e possibile per gli altri Corpi di Cat. B a spese del Comune sede, è vista di buon occhio, non ci si può nemmeno dimenticare che le attività di volontariato hanno contraddistinto i nostri Corpi per molti anni. Il servizio di prossimità che è stato garantito e che ha sempre saputo rispondere alle esigenze verrà messo a forte rischio, a favore dei Centro di soccorso. Ciò con i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza. La ripartizione finanziaria, così come prevista, potrebbe disperdere in modo non ottimale le risorse economiche, con un aggravio della situazione in molti Corpi e con un peggioramento del servizio di prossimità alla popolazione.

Il professionismo nei Centri di soccorso porta ad un innalzamento della qualità e a una riduzione dei tempi d'intervento - nelle ore diurne da lunedì a venerdì - ma anche ad un aumento della burocrazia e una diminuzione della sensibilità da parte dei Centri di soccorso nei confronti del volontariato, che svolgerà quindi un ruolo di "tappa buchi" nei momenti di assenza del professionismo. Gli attuali Corpi saranno obbligati ad adeguarsi al nuovo e incerto standard e ciò andrà a creare grosse difficoltà al volontariato

I corpi di categoria B svolgono svariati compiti (manutenzione, esercitazioni, preparazione di lezioni e corsi, amministrazione, ecc.) durante il tempo libero dei propri militi. Gli abbandoni dell'ordinaria attività lavorativa presso i singoli datori di lavoro sono spesso tollerati ma solamente per l'interventistica. Gli stessi compiti nei centri di soccorso cat. A saranno remunerati e assunti dai professionisti pagati tramite la Piattaforma. L'attuale equilibrio del volontariato subirà dei contraccolpi evidenti e pericolosi, quando già oggi le disparità di trattamento nei confronti dei militi volontari sono evidenti, con indennità più basse rispetto a quelle dei Centri di soccorso. Da tali imposizioni troppo rigide e incerte ne scaturirà un progressivo abbandono del volontariato.

Il metodo di finanziamento porterà probabilmente ad una rivalutazione dei costi da parte dei singoli Comuni che inizieranno a chiedersi come ridurre il costo del proprio Corpo; ne consegue che l'effettivo sarà ridotto. Nel giro dei prossimi anni diverrà sempre più problematico trovare persone che si metteranno a disposizione. Infine, nonostante venga riconosciuto e appoggiato il lavoro svolto da parte della FCTPC, l'attuale Legge è stata creata da un vertice che era in evidente conflitto d'interesse dettato dalla maggioranza di membri di diritto (Comandanti di categoria A) in seno al Consiglio direttivo: 6 membri a fronte di un totale di 11 persone (ora con l'unificazione dei centri di soccorso Mendrisio e Chiasso si sono ridotti a 5). Appare pertanto evidente che la posizione favorevole delle Federazione non sia stata rappresentativa delle realtà comunali al momento delle trattative per questa Legge.

I nostri Municipi invitano pertanto gli onorevoli Gran consiglieri a respingere il Messaggio governativo, invitando altresì il Consiglio di Stato a valutare con maggior precisione le consegue realtà presenti sul territorio, richiedendo una statistica dei singoli Corpi, dei loro costi, dell'effettivo e della casistica d'intervento.

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