Viabilità
La metà dei passaggi pedonali svizzeri ha lacune di sicurezza
Redazione
6 mesi fa
Lo studio, pubblicato dal TCS, non contempla il Ticino, ma anche nel nostro cantone la tendenza è simile. Giovannacci (Upi): "Durante le nostre ispezioni di sicurezza riscontriamo spesso dei deficit".

Circa la metà di un centinaio di passaggi pedonali vicini alle stazioni di diverse città svizzere di media grandezza, presenta lacune importanti. È quanto emerge da uno studio pubblicato dal TCS, che ha posto l’accento sulla sicurezza, ricordando anche che, nel 2023, 974 persone nel nostro paese sono state coinvolte in un incidente mentre attraversavano un passaggio pedonale.

La situazione nel nostro cantone

Lo studio in questo caso non contempla il Ticino, ma anche nel nostro cantone la tendenza è simile. “Dal punto di vista infrastrutturale, la situazione secondo me è pressoché analoga”, conferma a Ticinonews il consulente Tecnica del Traffico dell’Ufficio Prevenzione Infortuni (Upi) Emanuele Giovannacci. “Anche noi durante le nostre ispezioni di sicurezza riscontriamo spesso dei deficit relativi ai passaggi pedonali, in particolare per quanto concerne la visibilità degli stessi, oltreché la frequenza pedonale”.

Ciò che rende sicuro un passaggio pedonale, come detto, “è anzitutto la visibilità. Bisognerebbe inoltre disporre, dove possibile, di un’isola centrale, ed evitare che il passaggio attraversi due corsie nella stessa direzione di marcia, senza che vi sia appunto un’isola centrale”. Occorre poi “prevedere sufficiente illuminazione e, infine, le frequenze pedonali devono essere di almeno cento passaggi nelle cinque ore di punta”.

Le misure da attuare

Chi difende gli interessi dei pedoni è l’associazione Mobilità pedonale Svizzera. Stando al responsabile per la Svizzera italiana, Jordi Riegg, in Ticino i numeri potrebbero effettivamente risultare migliori, ma solo perché sono stati tolti molti passaggi pedonali. Una strategia che, però, non rappresenta sempre una soluzione. Per l’associazione, la strada da seguire, assieme a una riduzione dei limiti di velocità e idealmente del traffico, è quella di migliorare l’infrastruttura. Una posizione che l’Upi condivide. “Nonostante sia importante sensibilizzare e informare la popolazione, nonostante il 95% degli incidenti avvenga con una componente di errore umano, noi riteniamo che intervenire sull’infrastruttura stradale sia spesso molto più efficace", annota GIovannacci. In tal modo, infatti, "tutti gli accorgimenti vanno a toccare la totalità degli utenti, cosa che non sempre è possibile con le misure di sensibilizzazione”, annota Giovannacci.

A Lugano si sperimenta

Dallo studio del TCS emerge che una delle problematiche principali per quanto riguarda le strisce pedonali è proprio la scarsa visibilità e questo tema viene affrontato anche in Ticino. A Lugano, ad esempio, vi è una sperimentazione in tal senso. Con l’ausilio di un apposito semaforo, il passaggio pedonale viene illuminato quando transita un pedone, in particolare alla sera. La prova sta andando molto bene e adesso “si tratta di ottenere l’omologazione dello strumento, dopodiché si dovrà affrontare la discussione”, afferma la capodicastero sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi. “I risultati sono molto incoraggianti, perché effettivamente rende visibili i passaggi pedonali, che a volte vengono un po’ sottovalutati dai conducenti”.

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