Ticino
La lunga volata per le cantonali
Immagine CdT/Ticinonews
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Daniele Coroneo
3 anni fa
Siamo solo a giugno, ma i partiti già guardano alle prossime elezioni. I movimenti maggiori al momento si registrano a destra e a sinistra, fra alleanze e concorrenza di area. Analisi con Andrea Leoni

Mancano 292 giorni e c’è da scommettere che qualcuno, fra Palazzo delle Orsoline e le sedi dei partiti, stia davvero tenendo il conto. Il 2 aprile 2023 sembra lontano, ma in questi giorni le forze politiche stanno iniziando a scaldare i motori in vista delle elezioni cantonali.

I movimenti maggiori, al momento, interessano le due estremità dello spettro politico. Nelle loro assemblee della scorsa domenica, Verdi e Udc hanno lanciato un segnale ai rispettivi colleghi di area. Gli ecologisti hanno ufficialmente aperto alla lista comune con il Partito socialista, che dovrà esprimersi sull’opportunità di una congiunzione. Delle prime risposte potrebbero giungere già venerdì. Dall’altra parte, l’Udc ha fatto l’occhiolino alla Lega, proponendo una lista unitaria, senza però nascondere la propria ambizione. “L’obiettivo – ha infatti dichiarato il presidente cantonale Piero Marchesi all’assemblea di Mendrisio – è fare eleggere un Udc in Governo, oltre all’“amico Norman” (presente in sala, ndr) che è tesserato anche con il nostro partito”.

Zali sotto attacco?
A essere insidiato nella destra sarebbe quindi il seggio di Claudio Zali. D’altronde, i rapporti fra il ministro leghista e l’Unione democratica di centro non sono idilliaci. “A costituire una possibile pietra d’inciampo per l’alleanza fra Lega e Udc c’è l’iniziativa contro la tassa di collegamento, che l’Udc intende lanciare dopo l’estate”, commenta il giornalista Andrea Leoni, intervenuto in diretta a Ticinonews. “Questa è invisa alla Lega, oltre che ovviamente allo stesso Zali. Negli ultimi giorni, su questo tema, ho comunque percepito un certo ammorbidimento in via Monte Boglia”. L’obiettivo di un seggio Udc in Governo potrebbe costituire un ulteriore elemento di difficoltà. Per Leoni, tuttavia, “a destra ci sono sempre grandi discussioni, poi a un accordo si arriva comunque”.

Iniziativa strategica
In ogni caso, le possibilità che l’Udc soffi un seggio alla Lega sono, secondo Leoni, ridotte: “Non lo diranno mai apertamente, ma l’Udc cercherà di attaccare la poltrona di Claudio Zali, magari proprio con Piero Marchesi. L’iniziativa sulla tassa di collegamento va in questa direzione. Non dimentichiamoci inoltre che, in questo momento, Zali è il consigliere di Stato maggiormente inviso al mondo dell’economia che gravita attorno al centro-destra. Il tema del lupo, poi, non depone a favore di Zali in quest’area”.

Priorità del Ps: non perdere il seggio
Dinamiche di alleanza e concorrenza interna che si possono riscontrare anche a sinistra. Ufficialmente, i Verdi propongono l’alleanza con il Ps per raddoppiare le posizioni della sinistra in Consiglio di Stato. “Sognare è lecito, ma i numeri delle ultime elezioni non indicano che ci sia questa possibilità”, commenta Leoni. “La priorità per il Ps resta la conferma del suo seggio in Governo, perché se lo perdesse, in Ticino il partito sarebbe finito”.

Bertoli quater? “Una parabola conclusa”
Le incognite, in casa rossoverde, non mancano. Su tutte la possibilità che Manuele Bertoli si presenti per un quarto mandato. “I due copresidenti, però, non hanno fatto il tifo per questa candidatura...”, ricorda Leoni. “In ogni caso, mi sembra che la parabola politica di Bertoli al Decs sia conclusa. All’orizzonte non vedo cantieri o obiettivi che giustifichino un quarto mandato. Si tratta però anche di scelte personali – prosegue il giornalista – e Manuele Bertoli sarebbe sicuramente un candidato molto votato all’interno del suo partito”.

2-2-1
Tra Verdi e Ps, tuttavia, in caso di congiunzione di lista il primo nodo da sciogliere sarà un altro, ovvero la ripartizione delle candidature: “Al momento la formula più probabile è la 2-2-1, che prevede la presenza di due socialisti, due verdi e un rappresentante della società civile. Questa soluzione dovrà però essere digerita dai congressi dei due partiti, Ps in primis”.

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