Cantonali 2023
"La lettera 'S' in DECS è un po' trascurata"
Redazione
un anno fa
Sport, casse malati, Credit Suisse e obiettivi elettorali. Di tutto questo e tanto altro abbiamo parlato con Jean-Jacques Aeschlimann, candidato PLR per il Consiglio di Stato.

Jean-Jacques Aeschlimann, candidato PLR per il Consiglio di Stato, è il protagonista della 14esima intervista pre-elettorale di Ticinonews. Con lui abbiamo affrontato diversi temi, tra cui gli obiettivi elettorali, il caso Credit Suisse, le casse malati e il posto libero lasciato da Manuele Bertoli nel Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS). 

Come mai si è candidato solo per il Consiglio di Stato?

“A dire la verità la sezione PLR di Lugano me lo ha chiesto anche per il Gran Consiglio. Dopo discussioni anche con il datore di lavoro, abbiamo optato per il no. Un po’ mi dispiace perché è un’avventura molto interessante, la sto vivendo ora con i miei colleghi candidati al Gran Consiglio. Facciamo comunque milizia e il lavoro rimane importante per me”.

Da giocatore aveva la nomea di grande rigorista. È rigoroso anche in politica?

"Sì, i rigori erano un mio punto forte, io provo ad essere corretto e il più serio possibile in quello che faccio. Chiaramente ho dei pregi e dei difetti come tutti, così come la politica. Sono due cose che vanno mano in mano. Provo a dare il mio contributo, sperando che ci siano più pregi che difetti".

Ha parlato di squadra. Qual è invece il suo obbiettivo elettorale?

"Ho affrontato questa avventura per due motivi: voglio dare una mano al partito, un po’ come un giovane che gioca la prima volta in prima squadra e viene chiamato in nazionale. Per me si tratta poi di un importante percorso di crescita personale e sento che questa crescita già c’è".

È preoccupato per il futuro di Credit Suisse? È giusto che lo Stato intervenga?

"Non so se sono preoccupato. È certo una notizia clamorosa, ma non credo bisogna estendere troppo l’analisi. Siamo davanti ad una clamorosa storia di incompetenza manageriale. Dopo tutti i scandali verificatesi, non si è imparato nulla e non si è andato a correggere il tiro, come hanno fatto altri istituti bancari in passato. Credo che la decisione del Governo e della Banca Nazionale di aiutare sia condivisa ampiamente da tutti. Che questa garanzia serva alla banca per fare un percorso di risanamento".

Questione cassa malati. Abbiamo da una parte l'iniziativa della lega per una cassa malati deducibile. Dall'altra parte quella del PS che chiede che i premi cassa malati non superino il 10% del reddito. Lei cosa ne pensa?

“Penso che stiamo affrontando il problema in modo sbagliato. Stiamo mettendo dei cerotti e delle soluzioni per aiutare le persone. Ma il vero problema è l'aumento dei costi della salute. Dobbiamo avere il coraggio di parlare del perché questi costi della salute aumentano. Faccio due esempi: l'accanimento terapeutico, che costa tantissimo alla salute, e l'obesità, sempre più presente nella società. È qui che dobbiamo intervenire. Se i costi della salute aumentano, anche i premi aumentano e quindi ogni iniziativa proposta non risolve il problema”.

Con l'uscita di Manuele Bertoli, si libera un posto al DECS. Il PLR dovrebbe mollare le finanze per occuparsi di quel dipartimento?

"Credo che Christian Vitta stia facendo un buon lavoro al DFE, non sono in grado di parlare per lui. È chiaro che se dovessimo fare il secondo seggio e dov'essi essere io (mi butto, ride), il DECS per me sarebbe interessante. Mi piace tutto quello che è la formazione; La scuola che abbiamo adesso dev'essere riformata e ci sono tante cose da migliorare. La riforma è importante. Nella sigla DECS c’è una “S” (Sport) che oggi è poco considerata. Eppure, questa “S” è importante. Lo sport oltre ad una formazione è anche legato ad aspetti di prevenzione e di sanità”

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