
La Guardia di Finanza a Lugano. È il tema dell'interrogazione di un preoccupato Tiziano Galeazzi (UDC), il quale sostiene che in seguito alla ristrutturazione della stazione FFS di Lugano all'interno della stessa vi sarà un posto di comando misto tra Polizia cantonale, Polizia comunale, Guardie di confine e... Guardia di Finanza italiana.
"E la privacy?"
Galeazzi esprime inquietudine per quel poco di privacy rimasto ai clienti delle nostre banche: la presenza delle Fiamme gialle a Lugano, infatti, potrebbe scoraggiare quegli italiani che ancora osano portare materialmente i soldi in Svizzera.
"Nessun posto condiviso"
La Polizia cantonale e le Guardie di confine si sono affrettate a smentire la notizia: nessun posto condiviso è in previsione alla stazione di Lugano.
"Ma diviso sì"
Tiziano Galeazzi però non è rimasto convinto dalla doppia risposta e, sulla scorta di informazioni che sostiene di aver ricevuto dalle Istituzioni, ha replicato: il posto della Guardia di finanza, congiunto o non congiunto, ci sarà.
È vero, c'è da oltre cent'anni
In attesa della risposta del Municipio, che sgombrerà definitivamente il campo da ogni dubbio, abbiamo interpellato le FFS e nuovamente le Guardie di confine. Riuscendo a svelare i contorni della presenza della Guardia di finanza italiana a Lugano. Una presenza che sussiste da almeno 100 anni.
Accordo siglato nell'Ottocento
Sì, proprio cento anni. Risale infatti alla fine dell'Ottocento la firma della convenzione tra Italia e Svizzera che consente alla Guardia di finanza di operare sui treni in territorio svizzero, fino a Lugano, ed alle Guardie di confine di fare altrettanto in Italia, fino a Milano.
Un locale da 10 metri quadrati
Ed è a quei tempi, più di cento anni fa, che all'interno della stazione FFS di Lugano, lontano dagli occhi indiscreti, è stata creata una sala appositamente per i militari italiani. Più che una sala, un bugigattolo, visto che la sua superficie è di circa 10 metri quadrati, arredati con due semplici sedie.
Una sala d'aspetto, in pratica
Questa sala, piccola e nascosta, serve essenzialmente a rendere invisibili le Fiamme gialle mentre aspettano il treno che le riporti in Patria. Perché una presenza di agenti stranieri e armati in Città, o anche solo sui marcipiedi della stazione, non sarebbe ben vista dalla popolazione, oltre a non essere ammessa.
Nemmeno un caffè
La Guardia di finanza a Lugano, quindi, non ha il diritto di svolgere alcun compito. Appena scesi dal treno, i militari si recano nella loro spartana stanzetta, che non vanta nemmeno una semplice macchinetta del caffè, e stanno lì ad aspettare il prossimo convoglio per l'Italia.
Locali svizzeri a Como e Milano
Anche le Guardie di confine hanno locali analoghi a Como e Milano. Locali piccolissimi e discreti, che fungono da sala d'aspetto per i doganieri.
Nessuna novità
Con la ristrutturazione della stazione il locale della Guardia di finanza a Lugano, il cui affitto viene pagato dall'Agenzia italiana delle dogane, verrà spostato. Ma non ingrandito. E nemmeno le competenze dei militari italiani cambieranno. Anche in futuro dovranno limitarsi a scendere dal treno, affrettarsi verso la saletta, aspettare e poi tornare in Italia. Senza nemmeno potersi gustare un caffè.
AS
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