Ticino
La clinica Sant'Anna querela il Caffé (e ignoti)
La clinica Sant'Anna querela il Caffé (e ignoti)
La clinica Sant'Anna querela il Caffé (e ignoti)
Redazione
8 anni fa
Le accuse sono quelle di diffamazione e denigrazione sul caso Rey: "Non siamo parte dell'accordo di risarcimento"

Si è tenuta questa mattina a Sorengo una conferenza stampa sul caso del dottor Piercarlo Rey, il medico che per errore asportò due seni ad una paziente presso la clinica Sant’Anna. I vertici della clinica hanno in particolare risposto alle accuse lanciate dal Caffé, che in un articolo pubblicato domenica scorsa ha menzionato l'accordo di risarcimento trovato tra le parti per l'errore medico. Secondo il domenicale la vittima ha ricevuto un risarcimento di 280mila franchi versatole - tramite le rispettive assicurazioni - da Rey, la clinica e il medico anestesista presente in sala quel giorno. 

Ma i vertici della clinica - rappresentati dal presidente del CdA di GSMN Ticino Fulvio Pelli e i legali Roberto Macconi e Edy Salmina - smentiscono di essere parte dell'accordo: "L'accordo è stato raggiunto tra il dottor Rey e il paziente".

"Poiché il Caffé ha sposato tesi senza verificare le fonti" e per porre fine alla "campagna denigratoria" che porta avanti da mesi, la clinica Sant'Anna ha presentato querela contro i giornalisti del domenicale per diffamazione e denigrazione.

Una seconda querela partirà contro ignoti nei prossimi giorni poiché al domenicale sono arrivate informazioni protette dal segreto medico. Informazioni contenute nel rapporto stilato dal medico cantonale Giorgio Merlani. La denuncia è quindi per furto e sottrazione di documenti riservati.

I vertici si sono pure scagliati contro il deputato dell'MPS Matteo Pronzini che lo scorso giugno aveva inoltrato un'interrogazione al Governo, nella quale aveva puntato il dito contro la clinica, accusata di far svolgere agli infermieri attività che non rientrano nei loro compiti durante gli interventi in sala operatoria. Il caso era pure stato segnalato alla Magistratura che ieri ha emesso, tramite il procuratore pubblico John Noseda, un non luogo a procedere (vedi articolo correlato). “Si tratta del riconoscimento della bontà del nostro operato, che non viola alcuna regola sanitaria” - ha sottolineato l’avv. Pelli, stigmatizzando l’inaffidabilità delle azioni del deputato Pronzini. 

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