
La città-giardino deve essere preservata, anche se il piano regolatore non concede margine per salvaguardarne le caratteristiche. Il Municipio di Lugano ha comunicato ieri di volere mantenere la chiara identità storico-architettonica e urbanistica del quartiere Montarina, situato a Besso. Visti i limiti dell'attuale piano regolatore, l'Esecutivo ha optato per una zona di pianificazione temporanea per l’area. Una soluzione chiesta l’anno scorso dal Consiglio comunale, ma "il Municipio ha sempre voluto salvare il quartiere Montarina", precisa Filippo Lombardi, capodicastero Territorio. "Il Consiglio comunale era comunque preoccupato che la Città non disponesse di strumenti sufficienti per la protezione della zona". Da qui la richiesta del Legislativo di istituire una zona di pianificazione. "Per cinque anni, estendibili a sette - illustra Lombardi - all'interno del perimetro della zona si potrà costruire solo se si rispettano i parametri che saranno inseriti nel futuro piano regolatore particolareggiato del quartiere".
Angolo storico di Besso
Allo scadere della Zona di pianificazione, nelle intenzioni del Municipio, ci penserà quindi un nuovo piano regolatore a proteggere il quartiere, sviluppato dall’architetto luganese Americo Marazzi nel 1915. Montarina è caratterizzato dai rapporti tra i volumi e i giardini, con l'ubicazione degli edifici arretrata rispetto alla strada e spesso al centro di giardini alberati, edifici di due o tre livelli con tetto a falde e opere di cinta di fattura elegante.
Nuova domanda di costruzione
L'interesse della politica cittadina segue le vicende di Villa Ganser e Casa Walty, storici edifici per i quali erano state avanzate domande di costruzione che ne prevedevano la demolizione. Queste sono tuttavia state bloccate dal Tribunale amministrativo cantonale e un ricorso è ora pendente davanti ai giudici di Mon Repos. "Stiamo aspettando la sentenza del Tribunale federale", commenta il capodicastero. "Nel frattempo, però, il proprietario ha presentato una seconda domanda che non prevede più la distruzione dei due villini, ma la loro ristrutturazione, affiancata dall'edificazione di una nuova palazzina abitativa". Su questa nuova domanda si soffermerà quindi l'occhio delle autorità cittadine, "per capire se questa rispetti o meno la visione che abbiamo per il futuro del quartiere Montarina".